De Priamo (FdI): “In Senato disegno di legge primo atto normativo in Italia”

Dori (AVS): “In Italia emergenza alfabetizzazione digitale”

Cattaneo (FI): “Investire nella formazione”

Iaria (M5s): “Regole precise per gestione IA”

“L’intelligenza artificiale generativa, capace di creare contenuti autonomi, rappresenta una sfida cruciale per il nostro tempo. Per governarla, è necessario un quadro normativo adeguato, come il disegno di legge 1146 attualmente in discussione al Senato, che segna un primo passo verso una regolamentazione italiana.

La modernizzazione tecnologica richiede un approccio aperto ma centrato sull’uomo, con norme flessibili che evolvano in linea con questa innovazione. Per sfruttare al meglio le grandi potenzialità dell’IA generativa, è indispensabile investire in formazione mirata e promuovere un uso etico e consapevole, così da cogliere le opportunità, minimizzare i rischi e favorire un progresso equilibrato e sostenibile”.

Lo ha dichiarato Andrea De Priamo, senatore di FdI nelle Commissioni Affari Costituzionali e Ambiente a palazzo Madama, nel corso del Cnpr forum speciale “Etica, tecnologia e lavoro: cosa cambia con l’intelligenza artificiale”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

Di alfabetizzazione digitale ha parlato Devis Dori, parlamentare di Avs in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati: “La digitalizzazione offre enormi potenzialità, ma c’è un contrasto significativo, nonostante i progressi tecnologici, l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le competenze digitali e l’alfabetizzazione informatica.

Sebbene le nuove generazioni abbiano una maggiore inclinazione verso l’uso della tecnologia, è cruciale promuovere una formazione che non si limiti agli aspetti tecnici, ma comprenda anche una dimensione culturale.

E’ necessario introdurre regole legislative fondamentali per governare questi sviluppi. In ambito parlamentare, sono già in corso indagini conoscitive per comprendere le potenzialità e i rischi associati all’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di garantire un uso sicuro e consapevole delle tecnologie avanzate”

Per Alessandro Cattaneo, esponente di Forza Italia in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera dei deputati: “È necessario affrontare i cambiamenti inevitabili in ambito industriale, economico, sociale e politico con una mentalità proattiva, trasformando ogni sfida in un’opportunità piuttosto che subirla passivamente.

Per farlo, è cruciale garantire a tutti gli strumenti adeguati per trarre vantaggio da queste trasformazioni, promuovendo un approccio ottimista al progresso. Il punto chiave è l’investimento nella formazione continua delle risorse umane.

Le competenze, infatti, rappresentano un elemento imprescindibile per navigare con successo le dinamiche della transizione tecnologica. Tuttavia, è altrettanto importante preservare il ruolo centrale dell’essere umano, la sua capacità di mediazione e la sensibilità, che devono rimanere determinanti.

La tecnologia, per quanto potente, deve essere governata dall’uomo, il quale deve mantenere il controllo al vertice della piramide, guidando i processi tecnologici e orientandoli verso il bene comune”.

L’impatto dell’IA nella quotidianità è stato al centro dell’intervento di Antonino Iaria, deputato del M5s in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni a Montecitorio: “L’intelligenza artificiale deve essere considerata non solo come uno strumento tecnologico utile per semplificare i processi lavorativi, ma come un’opportunità per rivoluzionare il nostro modo di vivere e lavorare.

Questa innovazione rappresenta un nuovo paradigma, capace di innalzare il livello qualitativo in ogni settore, spingendo verso una vera evoluzione del lavoro e della società. Purtroppo, il dibattito su questo tema è spesso affrontato con superficialità, limitandosi a valutare l’IA come un semplice software di supporto.

Al contrario, è fondamentale adottare un approccio più ampio e strutturato, che includa una formazione adeguata per tutti e la definizione di regole chiare. Inoltre, è necessario sviluppare una nuova mentalità che consenta di cogliere le potenzialità dell’IA, trasformandola in un motore di progresso.

Se questo cambiamento non verrà affrontato con serietà e consapevolezza, il rischio è di creare un divario sociale: una parte della popolazione potrebbe beneficiare degli effetti positivi dell’IA, mentre altri ne subirebbero esclusivamente le conseguenze negative, restando esclusi dalle opportunità offerte da questa trasformazione epocale”.

Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, diversi sono stati i contributi di tecnici e professionisti.

Per Sergio Cutrona, Presidente del Tribunale dei Minorenni delle Marche: “Quello dell’intelligenza artificiale è un argomento complesso e la tendenza degli esseri umani è di evitare la fatica a farsi sostituire dall’intelligenza artificiale.

I ragazzi, ad esempio, utilizzano le chatbot, che peraltro sono state create per altro scopo, magari per farci fare i compiti. Questo rappresenta un pericolo perché presto la società non avrà più bisogno di noi, perché potrà utilizzare l’intelligenza artificiale al posto nostro.

I ragazzi non riusciranno a sviluppare le proprie potenzialità. Se utilizziamo l’intelligenza artificiale per farci sostituire, saremo la peggiore espressione di noi stessi. Non svilupperemo le nostre capacità, le nostre potenzialità umane.

Dobbiamo, invece, essere in grado di guidare l’intelligenza artificiale e continuare a far sì che sia solo uno strumento particolarmente potente nelle mani dell’essere umano”.

Sergio Cutrona

Mario Nobile, direttore generale Agenzia per l’Italia Digitale, ha evidenziato “Come tutte le tecnologie vanno governate, non c’è un rischio assoluto, dipende dal caso d’uso. Dobbiamo considerare che l’intelligenza artificiale sta atterrando nel settore delle applicazioni.

Questi strumenti possono essere formidabili per migliorare le prestazioni dell’essere umano quindi vediamo l’opportunità e non il rischio. Stiamo lavorando su tre linee guida. Nell’ultimo piano triennale abbiamo già dato dei decaloghi perché ci sono delle preparazioni da fare prima dell’uso dell’intelligenza artificiale.

Le tre linee guida entro fine anno saranno su adozione, sviluppo e procurement, perché tutti dovremmo adottarla. In queste linee guida cerchiamo di dare un pò di regole soprattutto di consapevolezza da parte dei soggetti come le scuole o altri istituti che si occupano di formazione, in modo da scegliere bene. È un tema molto controverso ed è centrale il tema dell’etica di come viene utilizzata l’intelligenza artificiale”.

Mario Nobile

Secondo Rosa Santoriello, Consigliere di Amministrazione Cnpr “L’intelligenza artificiale sta offrendo ai commercialisti una nuova opportunità di lavoro che trasforma il ruolo propriamente operativo in un ruolo strategico e consulenziale.

Il risparmio di tempo che si riceve utilizzando l’intelligenza artificiale, consente di impiegare le risorse per la formazione e l’aumento delle competenze trasversali, per sfruttare gli algoritmi forniti dall’Intelligenza artificiale a favore di nuove proposte e soddisfare le esigenze dei clienti.

L’utilizzo etico dell’intelligenza artificiale è fondamentale proprio per la qualità e la quantità dei dati che sono a disposizione del commercialista, è uno strumento che non deve degenerare ma deve aumentare l’efficienza”.

Rosa Santoriello

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Di fronte alle innovazioni tecnologiche c’è sempre la preoccupazione che le macchine e le strumentazioni software sostituiscano l’opera dell’uomo e anche in questo caso è probabile che l’automazione guidata dall’intelligenza artificiale possa comportare la riduzione di alcune posizioni lavorative.

Tuttavia l’intelligenza artificiale non è ancora in grado ma probabilmente mai lo sarà di sostituire l’apporto dell’uomo nella elaborazione di soluzioni a problemi.

Paolo Longoni

Quando sarà a regime, oggi siamo ancora in una fase che mi permetto di definire sperimentale, potrà offrire un supporto assolutamente prezioso, potrà migliorare la produttività, potrà rendere più efficienti i vari settori, consentendo agli operatori, ai lavoratori, alle imprese, ai lavoratori autonomi di concentrarsi sulle attività che hanno un diverso e maggiore valore aggiunto.

L’intelligenza artificiale non è in grado di sostituire o non è ancora in grado ma probabilmente mai lo sarà di sostituire l’apporto del professionista nella elaborazione di soluzioni a problemi”.

 

L’articolo Cnpr Forum, l’impatto dell’intelligenza artificiale su etica e lavoro proviene da Notiziedi.it.

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