Roma, 7 apr. (askanews) – “Il mondo no-alcool sembra poter offrire un’opportunità di riscatto e ripresa per il settore del vino. La scommessa è fare in modo che alla necessità di qualcuno si affianchi la curiosità di altri. Bisogna mettere in atto delle strategie di coinvolgimento di non consumatori o consumatori non abituali in un rito che possa poi dar senso alla categoria ed agli investimenti di filiera”. Lo ha detto Romano Circana presentando lo studio “Circana per Vinitaly”, presentato nel corso della 21esimo tavola rotonda “Vino e GDO: Innovazione, Mercati e Opportunità” organizzata da Veronafiere sull’andamento del mercato del vino nella Grande Distribuzione.

Da dicembre 2024, infatti, anche in Italia è possibile produrre vino dealcolato. In questo contesto ancora “embrionale”, Circana ha fatto una analisi dei risultati di vendita delle bevande zero alcol che, rispetto ad un mercato, quello degli alcolici, caratterizzato da un segno negativo, continuano a crescere.

Ad esempio, in cinque anni, la birra analcolica ha raggiunto un valore di 50 milioni di euro e nel 2024 è cresciuta a volume del 15,4% rispetto all’anno precedente. Situazione analoga in altri Paesi del mondo, come il Regno Unito, dove la birra zero alcol cresce del 17,6% e gli USA, dove addirittura registra un +36,5%.

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