Milano, 26 mar. (askanews) – Il Salone del Mobile scalda i motori per l’avvio della nuova edizione nei padiglioni della fiera a Rho dall’8 al 13 aprile. Gli oltre 169.000 metri quadrati di questa 63esima edizione si confermano sold out, con più di 2.100 espositori, di cui il 38% da 37 Paesi, la maggior parte dei quali europei (73%). Certo l’ombra dei dazi e dell’incertezza geopolitica si allunga sempre più sul comparto, ma il Salone conferma il suo ruolo di “magnete” come ha detto la presidente Maria Porro. “Un raggio di sole in un momento complesso per il mercato” secondo il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin.
Del resto è inutile nascondere la preoccupazione per la “spada di Damocle” dei dazi che pende sul comparto, già a fine 2024 in contrazione sul fronte dell’export. Ma l’appuntamento di aprile con le aziende del mondo dell’arredo resta un luogo di “diplomazia del design” in tempi incerti e un’occasione per fare “business ma anche di parlare di cultura di progetto”, come ha sottolineato Maria Porro presentando tra i volumi dell’imponente Biblioteca Braidense di Milano Library of light, l’opera dell’artista britannica Es Devlin, che quest’anno illuminerà il Cortile d’Onore della Pinacoteca di Brera.
Un progetto che vuole essere un “faro di sapere” – una biblioteca a forma circolare (diametro di 18 metri), formata da scaffali luminosi contenenti oltre 2.000 volumi – proprio nell’anno di Euroluce, che ospiterà 306 espositori, il 45% dei quali dall’estero, e soprattutto la prima edizione di The Euroluce international lighting forum, un confronto a più voci sui grandi temi della progettazione della luce: due giornate di masterclass, tavole rotonde e workshop con 20 relatori da tutto il mondo, dalla solar designer Marjan van Aubel a Stefano Mancuso, neurologo delle piante, al grande antropologo britannico Tim Ingold.
Nella geografia complessiva degli espositori esteri il 73% quest’anno arriveranno da Paesi dell’Unione Europea. Nel dettaglio ai primi cinque posti ci sono Spagna, Portogallo, Belgio, Germania e Brasile. Seguono Francia, Romania, Turchia, Olanda e Thailandia. Un segnale letto con altrettanta positività è l’arrivo per la prima volta di 168 nuove aziende (68% dall’estero) e il ritorno di 91 espositori (55% dall’estero).
Ma la positività degli organizzatori è alimentata anche dai “numeri della biglietteria in crescita”, come ha detto Maria Porro che però ha tenuto precisare: “L’obiettivo non è l’incremento anche perché più di 360 mila visitatori in 6 giorni le aziende non ce la fanno a gestirle. Noi quest’anno abbiamo lavorato tantissimo per raggiungere i mercati che sono oggi uno sviluppo importante per le aziende quindi siamo contenti di vedere che la biglietteria funziona”. I mercati su cui in questi mesi il Salone ha lavorato sono l’India, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. “E’ chiaro che lì non si parla di grandi volumi ma di poche persone di grande qualità – ha spiegato – abbiamo lavorato tanto sugli Stati Uniti: lì c’è una grande incertezza che non dipende da noi evidentemente però su quello pensiamo di aver toccato gli interlocutori giusti. E non ci siamo dimenticati dell’Europa perché nonostante il rallentamento in prospettiva con il nuovo piano tedesco speriamo che possa ripartire. E poi c’è la Cina che è un altro Paese che ha avuto un fermo ma che adesso sta ripartendo soprattutto per quanto riguarda i grandi contract e i segnali ci dicono che anche il retail dovrebbe nel secondo semestre ripartire”.
E per l’inaugurazione chi ci sarà a tagliare il nastro tra le più alte cariche? “Noi mandiamo l’invito a tutte le più alte cariche istituzionali poi ovviamente dipende dallo scenario internazionale”, si è limitata a dire Porro.