In occasione del quarto centenario della morte, la Fondazione Real Monte Manso di Scala, fondata da Giovan Battista Manso, amico ed erede di Marino, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa ha organizzato la giornata di studi “Le delizie della poesia, l’ornamento del secolo, il lume degli ingegni. Marino a Napoli nel IV centenario della morte”, curata da Gianluca Genovese, dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Emilio Russo dell’Università Sapienza di Roma e da Andrea Zezza, dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
La manifestazione si inserisce in un articolato quadro europeo di celebrazioni, seguendo la mostra “Poesia e pittura nel Seicento. Giovan Battista Marino e la meravigliosa passione” tenutasi con grande successo presso la Galleria Borghese di Roma, e conclusasi lo scorso 9 febbraio, e precedendo un altro convegno con mostra che si terrà a Parigi nel prossimo autunno (16-18 ottobre 2025).
Per l’occasione saranno esposti al pubblico i preziosi documenti mariniani conservati nell’archivio storico della Fondazione.
La vita di Marino.
Giovan Battista Marino (Napoli, 1568-1625) è stato un grande protagonista della vita culturale europea del suo tempo e autore di capolavori celebrati come la Lira (1614), La Galeria (1619), l’Adone (1623) e la postuma Strage degli innocenti.
Formatosi a Napoli alla fine del Cinquecento, si era affermato come poeta a Roma all’inizio del secolo successivo. Aveva condotto poi una vita tormentata e girovaga, conoscendo gli splendori delle corti e più volte anche l’orrore delle carceri. Nel 1624 decise di lasciare Roma per Napoli, la città natale abbandonata ormai da molti anni, “per ritirar la nave in porto e ripiegar le vele” e vivere tra i suoi libri e la bella collezione di pitture.
A Napoli Marino fu accolto con tutti gli onori, celebrato dalle accademie e conteso dall’aristocrazia locale. Furono gli ultimi mesi di gloria, seppure venati di malinconia, e occupati dai progetti per la stampa di nuove opere, e soprattutto de La strage de gl’Innocenti. Marino però si ammalò e chiuse i suoi giorni il 25 marzo 1625, forse chiedendo in punto di morte un rogo dei suoi manoscritti di materia profana. “Abbiamo perduto le delizie della poesia, l’ornamento del secolo, il lume degli ingegni”, commentò il suo amico Girolamo Preti.
Nel Comitato scientifico dell’iniziativa figurano Francesca Cappelletti (Galleria Borghese); Clizia Carminati (Università degli Studi di Bergamo); Gianluca Genovese (Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa); Emilio Russo (Sapienza Università di Roma); Encarnaciόn Sánchez García (Università degli Studi di Napoli L’Orientale); Andrea Zezza (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”).
Organizzazione di Real Monte Manso di Scala, Università della Campania Luigi Vanvitelli, Università Suor Orsola Benincasa. Con il patrocinio del Comune di Napoli.
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