Roma, 18 mar. (askanews) – Dopo un conflitto devastante durato quasi 14 anni e oltre 13 milioni di persone costrette a fuggire dalla propria casa, oggi la Siria è a un bivio. Dall’inizio dello scorso dicembre, 350 mila persone sono rientrate nel Paese e dalla fine di novembre oltre 885 mila sfollati interni sono tornati nelle loro comunità. I segnali di speranza non mancano, ma la crisi umanitaria resta drammatica.
Più di 16 milioni di siriani hanno ancora bisogno di aiuti urgenti – in primis cibo, alloggi, assistenza sanitaria – e più di 7,4 milioni di siriani rimangono sfollati interni, la maggior parte dei quali vivono in condizioni estremamente difficili. Migliaia di case e le infrastrutture più importanti sono state rase al suolo o danneggiate. L’economia è in ginocchio, mancano cibo, elettricità, opportunità di lavoro e di reddito. Le famiglie faticano a permettersi anche i beni più elementari. Queste preoccupazioni sono ulteriormente aggravate dalla recente ondata di violenza nell’ovest della Siria, che ha causato la morte di centinaia di civili e ha spinto altre persone a fuggire dalle loro case.
Per contribuire a rispondere a questa situazione, UNHCR Italia lancia un appello urgente di raccolta fondi a sostegno del popolo siriano.
“Dopo anni vissuti lontani dalle loro case, tante famiglie stanno tornando con determinazione e coraggio – dichiara Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di UNHCR Italia -. Ma le difficoltà restano enormi, la crisi non è finita: mancano le case, le scuole, gli ospedali, l’elettricità, il cibo e l’acqua potabile. Stiamo lavorando senza sosta nel Paese, le priorità sono riparare le tante abitazioni danneggiate e ripristinare le infrastrutture dei servizi di base, ma le risorse non sono sufficienti. Senza un sostegno adeguato, milioni di rifugiati e sfollati siriani potrebbero veder sfumare il loro sogno di un futuro migliore. Non possiamo lasciare che questa speranza svanisca. Per questo lanciamo un appello alla generosità di tutti: non lasciamo soli i siriani in questo momento cruciale, basta anche un piccolo aiuto per fare la differenza”.
La mancanza di fondi resta un tema cruciale: senza sufficienti finanziamenti, 1,5 milioni di siriani resteranno senza beni di prima necessità e 75.000 persone tra le più vulnerabili resteranno senza un alloggio d’emergenza. Il sistema degli aiuti umanitari internazionali rischia di entrare nella più grave crisi mai vista da decenni. Gli effetti più immediati di questa crisi li vedremo su milioni di esseri umani, a cui non sarà possibile garantire aiuti di prima necessità come cibo, acqua, un alloggio di emergenza. Ma non solo: gli aiuti umanitari sono anche fondamentali per garantire stabilità e sicurezza in tutto il mondo.
Le nostre indagini più recenti mostrano che l’80% dei rifugiati spera di tornare un giorno, con il 27% che esprime l’intenzione di farlo entro il prossimo anno, un dato in netta crescita rispetto a quasi il 2% precedente alla caduta del passato Governo. In un altro sondaggio svolto tra gennaio e febbraio, che questa volta ha coinvolto circa 29.000 persone sfollate, emerge che fino a un milione fra quelli che vivono nei campi e nei siti per sfollati nel nord-ovest della Siria intendono tornare nelle loro aree di origine entro il prossimo anno, 600.000 dei quali nei prossimi sei mesi.
La risposta umanitaria di UNHCR.
UNHCR ribadisce che tutti i rifugiati hanno il diritto fondamentale di tornare nel proprio Paese quando lo desiderano e che tutti i rimpatri devono essere volontari, sicuri e dignitosi. Siamo impegnati ogni giorno per sostenere i rifugiati che scelgono di tornare volontariamente, fornendo assistenza e garantendo che le loro decisioni siano libere, informate e basate su informazioni accurate sulle condizioni in Siria. Restiamo impegnati in prima linea in Siria per garantire protezione e assistenza salvavita. Forniamo beni di prima necessità come coperte, materassi, vestiti caldi. Un altro pilastro fondamentale del nostro intervento è il supporto per la riparazione delle abitazioni danneggiate. Inoltre, UNHCR gestisce 106 centri comunitari che forniscono un sostegno fondamentale alle persone in difficoltà, offrendo tra le altre cose: registrazione e identificazione delle persone con bisogni specifici e loro indirizzamento verso i servizi disponibili; sostegno legale, supporto psicosociale, assistenza sanitaria di base, fornitura di sedie a rotelle, stampelle e apparecchi acustici, spazi a misura di bambino e attività ricreative. La campagna gode del prezioso supporto di Alessandro Gassmann, Ambasciatore di Buona Volontà di UNHCR.
Per donare: https://sostieniunhcr.it/campagna-siria-la-crisi-non-è-finita.