Accordo a inizio anno consente una programmazione
Roma, 30 gen. (askanews) – Bene l’accordo raggiunto sul prezzo del pomodoro da industria per l’area del Nord Italia a 142,5 euro a tonnellata, ma se è vero che “l’accordo sul prezzo all’industria ci soddisfa, sull’altro piatto della bilancia bisogna anche notare che i prezzi, saliti notevolmente lo scorso anno, non sono in calo. I costi per un produttore di pomodori sono di 10.500 euro all’ettaro, come ha certificato l’Ismea e non accennano a diminuire”.
Così il presidente della sezione Pomodoro da Industria di Confagricoltura Lombardia, il mantovano Corrado Ferrari. Quello del pomodoro da industria infatti resta un comparto importante per la provincia di Mantova, che resta la prima in Lombardia per coltivazione di pomodoro: nel 2024 sono stati 4.054 gli ettari dedicati a questa coltivazione e 2 milioni i quintali di pomodori raccolti.
“Siamo soddisfatti soprattutto per le tempistiche lampo dell’accordo quadro, andato in porto al primo incontro; lo spirito di unione delle organizzazioni dei produttori, che si sono presentate compatte, ha contribuito al successo”, spiega ancora.
Un accordo a inizio anno, infatti, consente agli imprenditori agricoli di programmare le colture, basandosi su dati concreti sulla rendita. “La programmazione è l’altro punto chiave – prosegue Ferrari – L’industria ha dimostrato senso di responsabilità con questo accordo. Ora, però, è necessario capire in tempi stretti quali sono i quantitativi richiesti, anche in funzione del fatto che il 2024, a causa del maltempo, è stato una pessima annata per il pomodoro e i magazzini sono vuoti. Avere – conclude – la pianificazione prima possibile consente agli agricoltori di pianificare le colture per tempo ed evitare sovrapproduzione o, di contro, una produzione troppo scarsa rispetto alla futura domanda”.