Decisione in linea con attese, mentre crescita area euro al palo
Roma, 30 gen. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente tagliato i tassi di interesse per tutta l’area euro, nella misura di 0,25 punti percentuali. Quello che di fatto resta il riferimento chiave – il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa Bce – scende così dal 3% al 2,75%, minimo dal febbraio del 2023 (quando era al 2,50%).
Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento cala al 2,90%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali cala 3,15%.
La decisione è in linea con le attese dominanti e avviene mentre l’istituzione monetaria si trova ad operare in un contesto di economia in peggioramento: proprio oggi Eurostat ha riportato che nel quarto trimestre la crescita economica dell’area euro è rimasta al palo, con un Pil invariato rispetto ai tre mesi precedenti.
Questo spinge la Banca centrale verso una ammorbidimento della linea. Quella di oggi è la quinta riduzione al costo del danaro da quando, nel giugno dello scorso anno, la Bce ha invertito la rotta, dopo che tra il luglio del 2022 e settembre del 2023 aveva aggressivamente inasprito la linea, alzando i tassi di 4,50 punti percentuali complessivi in risposta alla elevata inflazione.
E proprio guardando all’inflazione, negli ultimi mesi è leggermente risalita, tornando a 2,4% a dicembre a fronte di un obiettivo della Bce che la vorrebbe al 2%. Tuttavia, in precedenza, l’istituzione ha detto di attendersi che torni ad attenuarsi nel corso dell’anno per convergere verso il valore auspicato. “Il processo disinflazionistico è ben avviato – ribadisce la comunicazione diffusa al termine del Consiglio direttivo -. L’inflazione ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni dei nostri esperti e dovrebbe tornare all’obiettivo nel corso dell’anno”.
Ora l’attenzione si sposta sulle considerazioni che la presidente Christine Lagarde vorrà offrire, nella consueta conferenza stampa esplicativa.