Relazioni non partite bene, ma si lavora a un incontro

Roma, 29 gen. (askanews) – I rapporti tra Donald Trump e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba non sono iniziati col piede giusto, ma ora Tokyo cerca di recuperare rispetto al fumantino leader americano, anche alla luce del fatto che l’alleanza con Washington è un elemento chiave del complesso scacchiere geopolitico dell’Asia orientale. Ishiba sta studiando come far colpo sugli interessi americani e – secondo quanto scrive oggi Nikkei – potrebbe aver individuato questa leva in un aumento delle importazioni di gas di scisto, lo “shale gas”, dagli Usa.

Ishiba aveva chiesto un incontro a Trump prima dell’insediamento alla Casa bianca, come era avvenuto per l’allora premier giapponese, il defunto Shinzo Abe, al primo mandato del tycoon. Ma il team di transizione del presidente ha respinto la proposta, definendola inopportuna in quella fase, salvo poi ricevere altri capi di governo, tra i quali anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

A Tokyo il no all’incontro è stato vissuto con estrema preoccupazione e la diplomazia s’è mossa per cercare di organizzare al più presto un incontro tra i due. Washington ha proposto un incontro nella prima metà di febbraio, entro la finestra temporale proposta dai giapponesi e prima del previsto primo discorso di Trump al Congresso degli Stati Uniti in questo mandato, previsto per il 4 marzo. Ishiba determinerà la data in base alla tabella parlamentare.

Il primo ministro giapponese avrebbe intenzione, a questo punto, di porre la diplomazia delle risorse al centro della sua agenda. Trump ha sottolineato la sua volontà di rafforzare la produzione ed esportazione di energia, affermando che gli Stati Uniti possiedono “la maggiore quantità di petrolio e gas di qualsiasi altro paese sulla Terra”. Il famoso slogan “Drill, baby, drill”. Quindi – secondo una fonte che ha parlato con Nikkei – Ishiba ritiene che l’approvvigionamento di gas di scisto è un “tema adatto per la diplomazia negoziale con Trump”.

Gli Stati uniti hanno iniziato a esportare gas di scisto verso il Giappone nel 2017, dopo che il boom dello scisto alla fine degli anni 2000 ha significativamente incrementato la produzione di petrolio e gas naturale e in seguito alla difficoltà giapponese di produrre energia elettrica, dopo l’incidente di Fukushima, che ha messo in ginocchio la produzione di elettricità da centrali nucleari.

L’Australia, la Malaysia e la Russia insieme hanno fornito più del 60% delle importazioni giapponesi di gas naturale liquefatto (GNL) nel 2023 in termini di volume. Espandere le importazioni dagli Stati uniti, che rappresentavano l’8% del totale, potrebbe rafforzare la sicurezza energetica del Giappone. Il GNL americano viene inviato dall’area del Golfo del Messico al Giappone attraverso il Canale di Panama, una rotta con pochi rischi geopolitici.

L’agenda del vertice Trump-Ishiba è già oggetto di consultazioni tra Tokyo e Washington. Il 21 gennaio, il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha incontrato il segretario di Stato statunitense Marco Rubio sull’argomento. Inoltre si preparano incontri a livello di funzionari dei ministeri degli Esteri, Commercio, Finanze e Difesa per discutere gli argomenti che saranno oggetto dell’incontro.

Inoltre, Ishiba sta raccogliendo informazioni e all’inizio del mese ha incontrato a lungo il magnate Masayoshi Son, fondatore del gruppo SoftBank, che ha dimostrato di avere buoni rapporti con Trump, anche al grazie al fatto che il gruppo di Son si è messo a disposizione di Trump per l’investimento da 500 miliardi di dollari per le infrastrutture dell’intelligenza artificiale, assieme a OpenAI e Oracle. Si tratta del futuribile progetto Stargate (criticato da Elon Musk, il patron di Tesla alleato di Trump).

In questo senso, è certo che anche il tema dell’IA e dei semiconduttori sarà portato da Ishiba sul tavolo con Trump, alla ricerca di una collaborazione più profonda tra Giappone e Stati uniti, anche alla luce della sfida che arriva su questo fronte dalla Cina, che con DeepSeek e ora anche con il nuovo Qwen (di Alibaba) dice di essersi allineata e anzi di aver superato gli Usa.

Intanto, però, Ishiba non trascura di bussare all’altra porta, quella della Cina. Ieri il primo ministro giapponese ha dichiarato, nella sessione plenaria della Camera dei Consiglieri del Parlamento giapponese, che intende rafforzare la comunicazione con la Cina, mirando a costruire “una relazione bilaterale costruttiva e stabile”. Questo in vista di un possibile incontro con il presidente cinese Xi Jinping.

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