“Ingresso delle Big Tech potrebbe rivoluzionare il settore”

Roma, 29 gen. (askanews) – “L’ingresso nel settore della Big Tech come Google, Amazon e altri player di rilevanza mondiale potrebbe accelerare la diffusione dell’innovazione digitale e superare i problemi di frammentazione e di interoperabilità, cioè di condivisione e comunicazione di informazioni che vengono raccolti in agricoltura e lungo la catena di approvvigionamento. Non sappiamo se e quando si affacceranno al sistema agroalimentare, ma l’impatto sarà dirompente”. Lo ha detto il professor Gianluca Brunori, ordinario di Economia Agraria all’Università di Pisa e coordinatore del Comitato consultivo sulla digitalizzazione in agricoltura, intervenendo a Fieragricola Tech, la rassegna di Veronafiere in programma oggi e domani, con focus specifici su digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolution.

“Quello dei dati in agricoltura è un mercato in crescita con potenzialità molto interessanti per tutta la filiera agroalimentare – ha specificato Brunori – La sfida per l’agricoltura è quella di garantire la proprietà e la condivisione dei dati, il loro utilizzo lungo la catena di approvvigionamento, superando le difficoltà di interoperabilità fra strumenti di rilevazione e raccolta, ma anche i rischi di cyber-attacchi, per i quali è necessario prevedere risorse specifiche per garantire la sicurezza”.

Tema cruciale, parlando di dati in agricoltura, è la proprietà degli stessi e il loro utilizzo. “A livello comunitario il Data Act, che entrerà in vigore in Ue il prossimo novembre, definisce i soggetti legittimati ad utilizzare i dati su base contrattuale, garantisce il diritto di accesso ai dati generati dall’uso di prodotti o servizi correlati alla loro raccolta – ha proseguito Ivano Valmori, ceo di Image line – In futuro saranno i dati l’elemento chiave in grado di assicurare le erogazioni dei fondi pubblici in agricoltura, per questo la loro importanza sarà sempre più strategica”.

Il digitale in agricoltura ammonta a 10 miliardi a livello mondiale, in crescita costante e con la prospettiva di raggiungere a livello mondiale il valore di 30 miliardi nel 2027. Fra i driver che invitano le imprese agricole ad investire nel digitale la sostenibilità economica e ambientale, l’esigenza di fronteggiare in Europa e Nord America la carenza di manodopera specializzata, la possibilità di ridurre gli input e migliorare gli interventi in agricoltura e la tracciabilità grazie al ruolo dei dati raccolti in campo.

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