Crea: per 2025 intenzioni semina improntate alla stabilità
Roma, 27 gen. (askanews) – La campagna maidicola 2024 conferma la sofferenza del comparto mais, con rese, produzione e superfici in calo. Le rese si sono attestate in media a meno di 10 tonnelate per ettaro: il lieve calo rispetto al 2023 anche le superfici, che hanno fatto segnare il nuovo minimo storico degli ultimi 160 anni con circa 495mila ettari. La produzione raccolta è ridiscesa da 5,3 a 4,9 milioni di tonnellate, rimanendo quindi largamente insufficiente e inferiore al 45% del fabbisogno nazionale. Il costo complessivo del prodotto importato nel 2023/24 è sceso a 1,5 milioni di euro, -26%, favorito dal calo dei prezzi, -29%, a fronte di un aumento delle quantità importate, arrivate a un nuovo record storico prossimo a 7 milioni di tonnellate, +4%.
E, secondo l’indagine preliminare Istat sulle intenzioni di semina, le prospettive per il 2025 sono improntate verso una relativa stabilità delle superfici a livello nazionale, con una discreta ripresa nel Nord Est, +9%, dopo anni di calo, cui si contrappone una considerevole riduzione nel Nord Ovest, -13%, dove si attende una forte crescita delle foraggere temporanee, +10%, da attribuire probabilmente ai primi effetti della PAC.
E’ quanto emerso nel corso della giornata del mais 2025 celebrata annualmente dal Crea Cerealicoltura e Colture Industriali. Durante l’incontro tenutosi a Bergamo ricercatori e i principali attori della filiera maidicola si sono riuniti per analizzare l’impatto di ricerca e innovazione per l’adattamento del mais ai nuovi scenari climatici, con particolare enfasi sui nuovi ibridi a bassa taglia, sul loro uso nell’alimentazione animale e sulla gestione del rischio climatico.
In particolare, gli ibridi a statura ridotta di circa il 30% e con internodi raccorciati hanno una maggiore stabilità, che può ridurre i rischi connessi agli eventi metereologici estremi, e la capacità di essere coltivali a più elevate densità rispetto agli ibridi convenzionali, favorendo un più efficiente utilizzo della radiazione. I vantaggi produttivi e di efficienza agronomica di questa innovazione genetica, misurati dalle prime sperimentazioni condotte in Italia, dimostrano l’importanza di adeguare correttamente il sistema colturale.
Le Reti Nazionali di confronto varietale, coordinate dal CREA sugli ibridi di mais da granella e trinciato integrale nell’anno 2024, hanno evidenziato una resa media sulle 13,2 t/ha, l’8,5% in meno rispetto allo scorso anno. La stagione maidicola 2024 d’altra parte è stata alquanto problematica per l’alternarsi di condizioni meteorologiche di segno opposto, con piogge intense nel periodo della semina, seguite da condizioni di siccità e temperature elevate durante luglio e agosto, e con un abbassamento generalizzato delle temperature, accompagnato ancora da intense e diffuse precipitazioni, all’inizio di settembre, determinando significativi ritardi nelle operazioni di raccolta.