Il presidente Usa: la Striscia oggi è solo un sito di demolizione
Roma, 26 gen. (askanews) – Un piano per spostare un milione e mezzo di persone da Gaza, distrutta dai bombardamenti israeliani, dislocandoli in alcuni paesi arabi. Questa sarebbe l’idea del presidente Usa Donald Trump, che ha immediatamente diviso e suscitato ansie nel delicato ed esplosivo scenario mediorientale.
Trump, intrattenendosi con i giornalisti sull’Air Force One di ritorno da Las Vegas, ha detto di aver avuto un colloquio telefonico con re Abdullah II di Giordania, in cui ha chiesto che Amman e anche l’Egitto – con il cui presidente Abdel Fattah al Sisi dovrebbe parlare oggi – prendano profughi palestinesi. “Gli ho detto: ‘Mi piacerebbe che tu ne prendessi di più perché sto guardando l’intera Striscia di Gaza in questo momento, ed è un disastro’”, ha detto Trump ai giornalisti. “Stiamo parlando – ha detto ancora Trump – di un milione e mezzo di persone, e puliamo tutto quel posto”. E aggiunto: “[Gaza] è letteralmente un sito di demolizione in questo momento. Quasi tutto è stato distrutto e le persone stanno morendo lì, quindi preferirei coinvolgere alcune delle nazioni arabe e costruire alloggi in una posizione diversa dove, credo, potrebbero forse vivere in pace per una volta”.
L’agenzia di stampa statale giordana Petra ha confermato la telefonata, ma non ha fatto menzione a una proposta di trasferimento dei palestinesi. Il regno ospita già oltre 2,39 milioni di rifugiati palestinesi, secondo le Nazioni Unite.
L’Egitto, dal canto suo, avrebbe informato gli Stati uniti che respinge la proposta del presidente Donald Trump di trasferire parte dei palestinesi dalla Striscia di Gaza al suo territorio, secondo quanto ha detto una fonte egiziana al canale televisivo saudita Al-Hadath. Secondo la fonte, il piano Usa prevede di spostare i palestinesi per un periodo da sei mesi a un anno in tre paesi arabi e un paese asiatico.
Amit Segal, un analista del canale televisivo israeliano Channel 12 News, ha citato funzionari israeliani e riportato che la proposta “non è una semplice gaffe, ma parte di un piano molto più ampio di quanto sembri, coordinato con Israele”, secondo quanto riporta la CNN.
L’idea dello spostamento di massa non è nuova e i leader dei paesi arabi vicini l’hanno sempre respinta. Al Sisi, a ottobre 2023, ha detto che “lo spostamento o l’espulsione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza in Egitto significa semplicemente che una situazione simile avverrà con i palestinesi dalla Cisgiordania in Giordania”. E il re giordano aveva respinto l’idea di accogliere ulteriori rifugiati palestinesi come una “linea rossa”. Già quasi sei milioni di rifugiati palestinesi vivono in campi in Egitto, Giordania, Siria, Libano e alcuni altri paesi del Medio Oriente.
Bassem Naim, alto funzionario di Hamas, ha dichiarato che i palestinesi “non accetteranno alcuna proposta o soluzione” da parte di Trump che preveda l’abbandono della loro terra, anche se apparentemente “ben intenzionata sotto il pretesto della ricostruzione”, riferisce la CNN. Anche Mustafa Barghoiuti, un politico palestinese indipendente, ha respinto “completamente” le dichiarazioni di Trump che concretizzerebbero “ciò che l’occupazione non è riuscita a ottenere con i suoi bombardamenti criminali e il genocidio a a Gaza”.
In Israele, invece, la proposta Trump ha trovato sostenitori. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha affermato che “l’idea di aiutare (la gente di Gaza) a trovare altri posti dove iniziare nuove vite migliori è un’ottima idea”.