Rinvio a giudizio non è motivo di dimissioni
Gedda, 25 gen. (askanews) – Sulla vicenda Santanchè “non c’è un braccio di ferro, non c’è preoccupazione, non c’è imbarazzo, addirittura sento dire che non mi presenterei alle riunioni del Consiglio dei ministri…”. Lo ha precisato la premier Giorgia Meloni, parlando coi giornalisti a Gedda a margine della sua visita alla Amerigo Vespucci.
“La incontrerò, sicuramente parlerò con Daniela Santanchè. Non sono riuscita e non era tra le mie priorità perchè la situazione era abbastanza fluida. Ma sicuramente la vedrò”, ha detto la presidente del Consiglio, spiegando che “va fatta una valutazione in un clima sereno. Non credo che un semplice rinvio a giudizio sia motivo di dimissione e Santanchè sta lavorando ottimamente. La valutazione è su quanto può impattare sul lavoro di ministro. È una valutazione da fare, una valutazione che deve fare soprattutto Santanchè. Io attualmente non ho idee chiare”.
“Rispetto al can can delle opposizioni – ha aggiunto Meloni – non si può essere garantisti con la sinistra e con la destra no. Conte ha un vice presidente del partito condannato in via definitiva, Schlein non chiede le dimissioni del presidente della Provincia di salerno ai domiciliari per corruzione… Le lezioni da questi pulpiti anche no, per rispondere alle opposizioni, sento strali da giorni”.