Niente rock, ma spazio ai cantautori. Giorgia regina senza autotune
Milano, 20 gen. (askanews) – Tante ballad in gara, amore protagonista della maggior parte dei brani, spazio per il pop con brani che si candidano a diventare tormentoni primaverili con richiami alle sonorità latine, ma ci sono sorprendenti testi di cantautori poetici e intimi, il rap addomesticato in chiave pop, ma non c’è nessun brano rock. E’ questa la prima sensazione dopo gli ascolti riservati alla stampa delle 30 canzoni dei big in gara al settantacinquesimo Festival di Sanremo che si svolgerà al Teatro Ariston di Sanremo dall’11 al 15 febbraio 2025 con Carlo Conti conduttore e direttore artistico.
Chi si aspettava il festival delle polemiche con testi molto duri vista la presenza di numerosi esponenti della scena rap e hip hop resterà deluso. Tony Effe, Fedez ed Emis Killa, pur mantenendo la loro cifra stilistica hanno scelto di partecipare con brani “politicamente corretti” anche se qualche stoccata da “cattivi ragazzi” l’hanno mantenuta. Solo due brani parlano di questioni sociali e politiche, quello del rapper Rocco Hunt e del cantautore Willy Peyote. Una scelta che Carlo Conti ha spiegato così: “Mi sono arrivati soprattutto brani d’amore e intimi, nessuno che parlava di guerra o di migranti, non c’è stata censura, ma forse gli stessi artisti hanno scelto tematiche legate al microcosmo invece che ai grandi temi, come una forma di difesa”.
Poi c’è tanto, troppo, autotune nei brani in concorso, ma Conti ha spiegato che sarà usato come effetto e non come correttivo dell’intonazione perchè “ormai questa è la tendenza della musica, è la modernità”, anche se francamente in alcune delle canzoni in concorso la distorsione sembra essere assolutamente superflua.
I brividi veri li ha fatti venire Giorgia che la sua voce unica e magnetica non ha davvero bisogno di correttivi per emozionare chi ascolta, una vera regina di classe che si impone per la sua bravura. Bisogna riconoscere che Carlo Conti ha dato davvero spazio ai cantautori portando all’Ariston nomi come Brunori Sas, Lucio Corsi e Simone Cristicchi che hanno usato la loro poetica visionaria per raccontare le piccole cose e le grandi realtà dei sentimenti con immagini uniche. Achille Lauro ha un brano molto interessante e anche Olly, che strizza l’occhio al pubblico più giovane, ha attirato l’attenzione della stampa.
Le ragazze in gara sono tante e di talento, a cominciare da Francesca Michielin, passando per Elodie, Sarah Toscano, Gaia, Clara, Noemi, Serena Brancale, Rose Villain tutte fresche e con canzoni dalle sonorità radiofoniche, alcune più scontate altre decisamente interessanti, ma è la veterana Marcella Bella che potrebbe diventare la sorpresa dal Festival con un brano che entra subito in testa dedicato alla forza delle donne.
Poi ci sono Gabbani, The Kolors e i Coma_Cose che sanno sempre portare al Festival canzoni ben fatte che piacciono al pubblico. I Modà, unico gruppo in gara, hanno scelto una ballad, mentre Shablo con Guè, Joshua e Tormento ha puntato su un brano tutto da ballare. Rkomi, Bresh e Irama vanno sul sicuro con brani molto nelle loro corde, così come ha fatto il vero veterano del Festival Massimo Ranieri che si è messo in gioco con una canzone d’amore che piacerà soprattutto ai più grandi.
Insomma c’è un giusto mix di generi diversi con veri outsider della competizione, ma sicuramente c’è tanta attenzione al pubblico giovane, che negli ultimi anni ha segnato la direzione della musica portando al Festival volti nuovi e tante scoperte, ma soprattutto ci sono brani radiofonici e da milioni di stream, perchè in fondo Sanremo è Sanremo soprattutto se fa numeri di record e certificazioni a raffica che fanno bene all’industria musicale italiana. (di Alessandra Velluto)