Regista e attore Paolo Floris. Presentato programma nona Tournée

Roma, 20 gen. (askanews) – A vent’anni della risoluzione dell’Onu 60/7 che ha istituito “La Giornata della memoria” per commemorare le vittime dell’Olocausto, ritorna il monologo teatrale “Storia di un uomo magro”, regista e attore Paolo Floris. Il programma della tournée 2025 (la nona) è stato presentato stamane nell’aula del Consiglio comunale di Bosa (Oristano) alla presenza del sindaco Alfonso Marras, della preside Rossella Uda con gli studenti delliceo classico dove si svolgerà una della manifestazioni pubbliche. Con Paolo Floris, siterranno 16 rappresentazioni in 14 località di sei Regioni italiane (Emilia, Toscana, Lombardia, Piemonte, Marche e Sardegna). L’organizzazione è dell’Associazione “Pane& Cioccolata APS” col sostegno della “Fondazione di Sardegna”, la collaborazionedelle amministrazioni comunali e di tante scuole. All’iniziativa hanno collaborato diversi Istituti storici per la Resistenza, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), la Fasi(Federazione associazione dei sardi in Italia). “Storia di un uomo magro” (propostoanche in diverse università straniere) è da anni lo spettacolo più rappresentato in Italiaper “La giornata della memoria”. Finora ha proposto 122 repliche. Con 64 scuole tra Sardegna e penisola ha coinvolto finora oltre 22 mila studenti. La vicenda narrata – Storia di un uomo magro (che quest’anno arriverà a 137 repliche)è lo spettacolo più rappresentato in Italia per La giornata della memoria. Racconta le vicende di uno dei tanti uomini protagonisti e ignoti della seconda guerra mondiale. Vittorio Palmas, di Perdasdefogu, morto cinque anni fa, poco prima di compiere 106anni, è stato in diversi campi di concentramento tedeschi dove gli ebrei, gli omosessuali, gli zingari ma, spesso, anche i prigionieri politici, venivano pesati. E chi pesava meno di 35 chili veniva ucciso. Una mattina del 1944 Vittorio Palmas sale sullabilancia, il peso è 37. Racconterà: “Sono vivo per due chili”.Tratto dal libro di Giacomo Mameli La ghianda è una ciliegia (Cuec-2006), lo spettacolo di Floris, nato dall’incontro con Ascanio Celestini e l’autore del libro, riporta alla luce i ricordi di Vittorio. Con una narrazione leggera, che non risparmia gli orrori del nazi-fascismo, la vita del soldato sardo prigioniero Imi (Internati militari italiani)

Lo spettacolo

Vittorio è un uomo magro. Magro, ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca; magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio di un lager tedesco. Resterà vivo per due chili. Liberamente tratto dal libro di Giacomo Mameli La ghianda è una ciliegia ( 2006 ), lo spettacolo di Floris ( che ha superato le cento rappresentazioni), riporta alla luce i ricordi di Vittorio. Con una narrazione leggera, che non risparmia gli orrori del nazi-fascismo, la vita del soldato sardo diventa sul palco, con la tecnica del teatro di narrazione, il simbolo di tanti uomini comuni che la violenza della guerra ha trasformato in eroi.

Paolo Floris, Paulilatino 1985, attore, autore, regista. È cresciuto artisticamente con Giancarlo Sammartano e Ascanio Celestini. Interessato all’arte affabulatoria, racconta la storia delnostro Paese partendo dalla ricerca antropologica sul campo. Tra gli altri suoi spettacoliteatrali: Gramsci spiegato a mia figlia. L’ultimo lavoro Restituzione: appunti per uno spettacolo sul carcere, racconta la sua esperienza come regista teatrale nel carcere di altasicurezza di Oristano.

Pierpaolo Vacca, Ovodda 1991. L’artista barbaricino suona l’organetto diatonico. Dopo gli inizi con il folk haesplorato i territori del jazz e della canzone d’autore. Ha inciso con Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura l’album Tango Macondo. Nel 2024 il suo primo lavoro da solista, Travessu. La ghianda è una ciliegia(Cuec, 2006, Il Maestrale 2021) – Il romanzo (vincitore del Premio Orsello per le letteraturanel 2007, presidente della giuria Sergio Zavoli) dà voce ai senza-parola, ai “vecchi ragazzi” della seconda guerra mondiale, la maggior parte dei quali analfabeti, protagonisti di unaepopea tra le più tragiche della nostra storia contemporanea.

Giacomo Mameli, Perdasdefogu 1941, giornalista, scrittore. Laureato in Sociologia, alla Scuola superiore digiornalismo di Urbino ha discusso la tesi con Paolo Fabbri e Carlo Bo (“Quattro paesi, un’isola”). Collabora con quotidiani e televisioni nazionali ed estere. Con “Hotel NordAmerica” nel 2020 ha vinto il Premio Fiuggi Storia. Altri libri: “Le ragazze sono partite”(Cuec), “Non avevo un soldo” (Cuec 2004), “La chiave dello zucchero (Il Maestrale).

Sedi e orari degli spettacoli:

22 gennaio, ore 10 Anzola dell’Emilia Romagna, Scuole medie Giovanni Pascoli 22 gennaio, ore 12 Anzola dell’Emilia Romagna, Scuole medie Giovanni Pascoli 23 gennaio, ore 11 Marradi, Teatro degli Animosi 24 gennaio, ore 10 Alessandria, Istituto Alessandro Volta 24 gennaio, ore 21 Monticello Brianza, Villa Crespi 25 gennaio, ore 20,30 Novi Ligure, Teatro Giacomelli 26 gennaio, ore 17.30 Milano, Teatro Blu 27 gennaio, ore 10.30 Marzabotto, Scuola media Giuseppe Dossetti 27 gennaio, ore 21 Marzabotto, Scuola media Giuseppe Dossetti 28 gennaio, ore 21 Arcevia, Teatro Misa 30 gennaio, ore 18.30 Sassari, Accademia Mario Sironi 31 gennaio, ore 11 Bosa, Aula Magnna Liceo Classico 31 gennaio, ore 18 Bosa, Liceo classico. Teatro del Cottolengo 1 febbraio, ore 18 Orosei, Cine-Teatro Pitagora 2 febbraio ore 18 Masullas, Aula consiliare 7 febbraio, ore 19.30 Silanus, Monte Granatico

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