Serve un cessate il fuoco permanente
Roma, 16 gen. (askanews) – È stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco a Gaza a partire da domenica 19 gennaio.
Questo passo, sottolinea We World, ancora molto fragile, rappresenta un momento fondamentale della guerra su Gaza che va avanti da oltre un anno. Chiediamo che venga rispettato il diritto umanitario internazionale in tutte le fasi di questo accordo e che il cessate il fuoco diventi effettivamente permanente.
Per quel che riguarda la risposta umanitaria – il nostro lavoro – ancora niente è cambiato. Per supportare le persone colpite da 15 mesi di bombardamenti, sono necessarie risorse e risposte rapide. Ad oggi, le condizioni della popolazione a Gaza rimangono drammatiche: lo sfollamento, le basse temperature, il mancato accesso a beni di primissima necessità e condizioni prolungate di sofferenza.
Rimaniamo a fianco delle persone a Gaza, continuando a fornire accesso ad acqua, cibo, kit igienici e qualche momento di svago per i bambini e le bambine, e chiediamo che venga fatto il necessario per garantire adeguati aiuti umanitari alla popolazione.
“È per me impossibile tradurre in parole il dolore, la disperazione, il senso di impotenza e le paure riportate in questi ultimi 15 mesi dai nostri colleghi e colleghe di Gaza. Ci auguriamo che questo cessate il fuoco sia duraturo e che ci permetta di continuare a lavorare al miglioramento delle condizioni di vita di una popolazione alla quale in questo momento manca una casa, l’accesso alla salute, all’acqua, al cibo, all’educazione…tutto” afferma Dina Taddia, CEO di WeWorld.