In aumento di 23,9 miliardi rispetto ad ottobre

Roma, 15 gen. (askanews) – Lo scorso novembre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.005,2 miliardi. E’ quanto emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia.

L’aumento, riferisce Bankitalia, riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (20,9 miliardi, a 63,9) e il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (3,2 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 0,2 miliardi).

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 23,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono rimasti invariati. La vita media residua è rimasta stabile a 7,8 anni. La Banca d’Italia segnala che “il debito pubblico in termini nominali presenta variazioni del suo valore da un mese all’altro solitamente al rialzo nel corso dell’anno” e che “le riduzioni sono più rare, di solito in mesi dove si concentrano le principali scadenze tributarie”.

Dal punto di vista economico, sottolinea poi Bankitalia, “ciò che rileva per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un paese non è tanto il debito pubblico in termini nominali, quanto il suo andamento in relazione alla capacità del paese di fare fronte ad esso. Per questo motivo, solitamente il debito pubblico è espresso in rapporto al prodotto nominale (osservando il medio termine piuttosto che un intervallo temporale limitato)”.

“Solo per fare un esempio di una possibile discrepanza tra dinamica del debito in termini nominali e in rapporto al prodotto, – prosegue Via Nazionale – in Italia nel triennio post-pandemico 2021-23 il debito nominale è aumentato di quasi 292 miliardi; in rapporto al PIL è sceso di oltre 19 punti percentuali”.

La Banca d’Italia spiega infine che “il dato di novembre risulta aumentato anche per effetto di un ammontare non trascurabile di disponibilità liquide. Al netto di questa liquidità il debito delle Amministrazioni pubbliche sarebbe stato inferiore”.

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