Capo di Stato, critico di Ue e Nato, spesso contro premier Plenkovic
Roma, 13 gen. (askanews) – Il presidente croato Zoran Milanovic, sostenuto dall’opposizione e critico dell’Unione Europea e della Nato, è stato rieletto a con una larga maggioranza per un altro mandato di cinque anni ieri, sconfiggendo il candidato del partito conservatore Dragan Primorac al ballottaggio. Milanovic ha ottenuto più del 74% dei voti rispetto al suo sfidante, che si è fermato quasi al 26%, secondo i risultati pubblicati dalle autorità elettorali statali croate dopo lo spoglio di oltre il 99% delle schede.
Il risultato rappresenta una spinta importante per Milanovic, che è un critico del sostegno militare occidentale all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. Milanovic è anche un feroce oppositore del primo ministro conservatore croato Andrej Plenkovic e del suo governo.
In un discorso dopo la pubblicazione dei risultati, Milanovic ha affermato che la sua vittoria rappresenta un segno di approvazione e fiducia da parte degli elettori, ma anche un messaggio “sulla situazione nel paese per coloro che hanno bisogno di sentirlo”. “Chiedo loro (al governo) di ascoltarlo”, ha detto Milanovic. “Questo è ciò che i cittadini volevano dire. Questo non è solo un sostegno per me”.Milanovic, 58 anni, è il politico più popolare in Croazia e a volte viene paragonato al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per il suo stile combattivo di comunicazione con gli oppositori politici. Il suo trionfo prepara il terreno per un continuo confronto politico con il primo ministro Plenkovic, con cui si è scontrato durante il suo primo mandato.
Milanovic aveva vinto comodamente anche al primo turno del 29 dicembre, lasciando molto indietro Primorac, uno scienziato forense che si era candidato alla presidenza senza successo in precedenza, e altri sei candidati. Il ballottaggio tra i due principali contendenti è stato comunque necessario perché Milanovic non era riuscito a ottenere il 50% dei voti per soli 5.000 preferenze, mentre Primorac si era fermato al 19% delle preferenze.
Le elezioni si sono tenute in un Paese che ha una popolazione di 3,8 milioni, lotta contro un’inflazione esorbitante, scandali di corruzione e carenza di manodopera.