“Senza quelle risorse, la giustizia farà molti passi indietro”
Bologna, 10 gen. (askanews) – I numeri sono impietosi: “la scopertura del personale amministrativo generale ha percentuali elevatissime, intorno al 40%”. E “senza quelle risorse, la giustizia farà molti passi indietro”. Da qui l’appello al ministero affinché assicuri quelle risorse che verranno a mancare quando cesserà il Pnrr, in particolare per gli addetti all’ufficio per il processo. A chiederlo è il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, al convegno “Giustizia precaria. Quale futuro per l’ufficio per il processo?” Organizzato da Fp Cgil a Bologna. “Quella di oggi è una delle tante giornate organizzate dalla Cgil cui abbiamo aderito – ha detto Santalucia – perché il problema degli addetti all’ufficio per il processo è vitale per l’organizzazione degli uffici giudiziari. L’ufficio per il processo è un’articolazione organizzativa importantissima, elaborata negli anni anche dall’Associazione nazionale magistrati, che è stata recepita dal legislatore ma che nel 2013 non aveva avuto modo di operare, perché mancavano le risorse umane”. Grazie al Pnrr, ha ricordato il presidente dell’Anm, “ci sono stati finanziamenti per assumere, ma a tempo determinato, gli addetti all’ufficio per il processo. Si sono rivelate risorse preziose e non possiamo pensare al 2026, quando cesserà il Pnrr, come al momento in cui ne perderemo grandissima parte”. Quindi “chiediamo al ministero e alla politica di comprendere le ragioni per le quali, senza quelle risorse, la giustizia farà molti passi indietro – ha aggiunto Santalucia -. Sono stati fatti invece progressi significativi, suggellati dai dati ministeriali di ripresa della giustizia civile, soprattutto, in termini di riduzione dell’arretrato e dei carichi di lavoro. Tutto questo non può essere messo al macero con una stabilizzazione di addetti all’ufficio per il processo in misura esigua, come quella su cui oggi possiamo contare”.”La scopertura del personale amministrativo generali ha percentuali elevatissime, intorno al 40% – ha ricordato il presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati a margine del convegno organizzato dalla Cgil -. Gli addetti all’ufficio per il processo sono a tempo determinato oggi intorno a 8mila unità, si parla di una stabilizzazione per 2.600/3000 unità è troppo poco per consentire alla giustizia di proseguire almeno con il passo che abbiamo ormai intrapreso, un passo spedito in termini di riduzione dell’arretrato e dei carichi”.
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