Trentasette opere dello Spagnoletto e del Caravaggio, saranno rappresentate dalla compagnia “Ludovica Rambelli Teatro”, sabato 11 e domenica 12 gennaio nella basilica di Sant’Antonino in Sorrento nell’ambito della XVII edizione di “M’illumino d’inverno”, per la direzione artistica di Paolo Scibilia, in due turni di spettacolo, alle 17 e alle 18,30

“Ténèbres et Lumière – Quadri viventi tratti dalle opere pittoriche di Jusepe de Ribera (detto “Spagnoletto”) e Michelangelo Merisi (detto “Caravaggio”) – a cura di Paolo Scibilia e Dora De Maio, è il titolo della nuova opera costruita con la tecnica dei Tableaux Vivants.

Uno spettacolo, questo che vedrà in scena la compagnia “Ludovica Rambelli Teatro”, sabato 11 e domenica 12 gennaio nella basilica di Sant’Antonino in Sorrento nell’ambito della XVII edizione di “M’illumino d’inverno”, promossa dall’Associazione Balliamoci Su, con il patrocinio del Comune di Sorrento nella persona del Sindaco Massimo Coppola.

L’idea di far rivivere e mettere a confronto i quadri dello Spagnoletto e Caravaggio, attraverso l’Arte dei Tableaux Vivants, nasce dell’attento studio ed analisi dei quadri originali, esposti nei musei e collezioni cui le opere provengono. La grande pittura si imprime negli occhi degli attori, per essere restituita poi dai corpi degli stessi, in un processo di creazione costante, in cui corpi e musica si fondono in un’unica azione drammatica.

Sotto gli occhi degli spettatori, Elena Fattorusso, Andrea Fersula, Chiara  Kija, Rocco Giordano, Maria Giovanna La Greca e Fiorenzo Madonna, rappresenteranno trentasette tele (13 di Jusepe de Ribera e 23 di Michelangelo Merisi) che verranno realizzate con i corpi degli attori, l’ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate, attraverso un lavoro di estrema semplicità e insieme di grande impatto emotivo. Un solo taglio di luce illumina la scena come riquadrata, in una immaginaria cornice, i cambi sono tutti a vista, ritmicamente scanditi da musiche di differenti epoche: dal barocco al contemporaneo.

Jusepe de Ribera per i suoi contemporanei era il tenebroso erede di Caravaggio “più cupo e più feroce del suo maestro”. Il pittore spagnolo prendeva dalla realtà mendicanti e straccioni conferendo loro le fattezze di apostoli e santi, scienziati, filosofi, trasferiti su tela per rispondere alle richieste di viceré e nobili spagnoli e siciliani, ma anche di principi genovesi, mercanti fiamminghi, istituti conventuali ed ecclesiastici.

In scena sono riproposti episodi di vita quotidiana, episodi biblici e sconvolgenti scene di tortura, espressioni di un tenebrismo che porta gli spettatori in un crudo realismo popolato da gesti teatrali, colori sgargianti e da un drammatico chiaroscuro. I cambi sono tutti a vista e ritmicamente scanditi musicalmente, con frammenti di Sinfonie di Gustav Mahler e Luciano Berio.

Michelangelo Merisi, è rappresentato sotto forma di Tableaux Vivants con l’opera “La conversione di un cavallo” è un lavoro di estrema semplicità e insieme di grande impatto emotivo: sotto gli occhi degli spettatori si compongono 23 tele di Caravaggio realizzate con i corpi degli attori e l’ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate. Un solo taglio di luce illumina la scena come riquadrata in una immaginaria cornice, i cambi sono tutti a vista, ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi, Sibelius.

Il lavoro dei Tableaux Vivants nasce nel 2006, grazie a un progetto didattico della Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli. Dopo il primo esito, fu chiara la sua forza scenica, e da allora ha visto molte e diverse forme.

È stato ospite a Napoli del: Museo di Capodimonte, MAN Museo Archeologico di Napoli, PAN Palazzo delle Arti, del Maggio dei Monumenti, Museo Diocesano, Chiesa di Donnaregina Nuova; di Benevento Città Spettacolo, in giro per l’Italia in musei, gallerie, piazze, sagrati, Istituti Italiani di Cultura all’estero, riscuotendo sempre ampissimi consensi di pubblico e di critica; conservando sempre la sua suggestione  e la sua magia per un pubblico tanto più attento e complice, quando non avvertito della epifania di un lavoro semplice, rigoroso, artigianale.

Il gruppo “Tableaux Vivants” è invitato spesso dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, nell’ambito del progetto “L’Accademia Svelata”, a condurre laboratori per gli studenti dei diversi corsi sul tema dei Tableaux Vivants.

Mette in scena le rappresentazioni plastiche, tutte costruite sulla tecnica dei Tableaux Vivants”: “Caravaggio” (su 24 opere pittoriche di Michelangelo Merisi da Caravaggio) “Salvi per Miracolo” (ispirato alle edicole sacre della devozione partenopea), “Mysterium” (sugli affreschi ritrovati della Villa dei Misteri di Pompei), “Il Tempio e il Tempo” (su opere scultoree greco-romane, provenienti prevalentemente dal MAN Museo Archeologico di Napoli).

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