Il tema dell’estensione del differimento dei termini per malattia e infortunio del professionista è stato affrontato in occasione del Questione Time di ieri alla Camera a seguito dell’iniziativa del parlamentare Andrea De Bertoldi (nella foto), il cui emendamento alla Legge di Bilancio 2025 ha purtroppo ricevuto parere contrario.
“È assolutamente positiva la posizione di apertura espressa ieri dal Ministro del Lavoro, Marina Calderone (nella foto), che pur avendo evidenziato le criticità della misura proposta sul piano della possibilità concreta di una sua attuazione, ha riconosciuto l’importanza della materia, ritenendola meritevole di un approfondimento al fine di poter individuare modalità di gestione della sospensione degli adempimenti previdenziali che permettano di conseguire i benefici attesi dalla platea dei professionisti”.
Con queste parole il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel (nella foto in basso)commenta l’intervento del Ministro del Lavoro al Question Time e intende ribadire l’importanza del riconoscimento del diritto alla salute avvenuto nel 2021, grazie proprio ad un emendamento (primo firmatario Andrea De Bertoldi), al quale l’Associazione rivolge il suo ringraziamento per l’impegno profuso, assicurando altresì il proprio sostegno a tutte le iniziative che si prefiggono il miglioramento dell’attuale normativa con l’ampliamento delle tutele a beneficio dei professionisti.
Dopo due decenni di battaglie che sul tema sono state portate avanti dall’ANC con ferma determinazione, è stato possibile conseguire il risultato storico che l’attuale legge sulla malattia e infortuni del professionista rappresenta, nonostante questo, fin da subito, dall’Associazione è stata sostenuta, con altrettanta determinazione, la necessità di migliorare la normativa sia sul piano dei contenuti, sia per quanto riguarda la sua applicazione.
Le criticità che sono state evidenziate dal Ministro Calderone sono oggettive e devono quindi poter essere affrontate adeguatamente, ma evidentemente queste non possono mettere in discussione l’opportunità del riconoscimento di un diritto costituzionalmente sancito qual è quello alla salute.
“Per questo motivo” conclude Cuchel “ci aspettiamo dal Governo un impegno volto all’individuazione di procedure che rendano praticabile l’ampliamento delle misure di tutela dei professionisti, auspicando che ciò possa avere luogo attraverso un processo di confronto in grado di interessare i diversi soggetti coinvolti e al quale l’ANC sarebbe ben lieta di poter contribuire”.
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