Idea di Matteo Mandelli con Luca Baldocchi, curata da Alisia Viola

Milano, 8 gen. (askanews) – Vasi tradizionali che accolgono schermi digitali animati da una flora virtuale: Fioriture Sintetiche – il nuovo progetto nato dall’idea di Matteo Mandelli in collaborazione con Luca Baldocchi – ambisce a ridefinire i confini tra natura e tecnologia, invitando a riflettere sulla tensione umana verso l’eternità. Curato da Alisia Viola, il lavoro fonde immagini reali e intelligenza artificiale, proponendo una meditazione profonda sulla fragilità dell’ecosistema e sul ruolo trasformativo dell’arte.

Ogni fiore digitale prende vita da fotografie raccolte durante un viaggio lungo un anno, rielaborate per trasformarsi in creazioni artificiali che intrecciano realtà e immaginazione. Questo processo creativo trasforma la natura effimera del fiore in un simbolo eterno, evocando il complesso rapporto tra uomo e natura. Le opere instaurano un dialogo intimo tra organico e digitale, microcosmi dove tradizione e tecnologia si incontrano. I vasi, realizzati in terracotta con finiture che richiamano il passare del tempo, custodiscono schermi digitali che proiettano fiori in costante evoluzione. La presenza visibile dei componenti elettronici crea un contrasto potente con l’aspetto naturale del vaso, invitando a riflettere sulla tensione tra passato e futuro, fragilità ed eternità.

Con un linguaggio innovativo che intreccia fisico e digitale, reale e virtuale, Fioriture Sintetiche affronta temi cruciali come il cambiamento climatico e la responsabilità collettiva. L’opera, al contempo poetica e critica, sottolinea l’urgenza di ripensare la nostra relazione con l’ambiente attraverso lo sguardo visionario dell’arte. In questo modo, grazie a un approccio sperimentale e dirompente, Mandelli e Baldocchi creano un’esperienza immersiva che non si limita alla contemplazione, ma stimola interrogativi profondi sul futuro della natura e sul nostro ruolo nella sua preservazione.

“La digitalizzazione dei fiori reali diventa un tentativo di preservare ciò che è sull’orlo della scomparsa. È un atto di testimonianza e, al contempo, un’espressione di speranza. La tecnologia, spesso considerata antagonista della natura, qui si rivela un medium di conservazione e memoria, capace di restituire una nuova dimensione di esistenza a ciò che è destinato a dissolversi”, hanno spiegato Mandelli e Baldocchi. “Gli artisti vanno oltre la rappresentazione del mondo naturale, facendosi portavoce di una reinterpretazione simbolica che trasforma la natura in un emblema di resilienza e adattamento, capace di immaginare nuove forme di continuità anche attraverso modalità non convenzionali.

“Gli artisti vanno oltre la rappresentazione del mondo naturale, facendosi portavoce di una reinterpretazione simbolica che trasforma la natura in un emblema di resilienza e adattamento, capace di immaginare nuove forme di continuità anche attraverso modalità non convenzionali. Una ricerca inedita che invita a considerare la possibilità di un futuro in cui natura e tecnologia non siano in opposizione, ma parte di un nuovo equilibrio estetico ed esistenziale”, ha aggiunto Alisia Viola.

Con Fioriture Sintetiche, Matteo Mandelli e Luca Baldocchi esplorano una delle grandi domande della contemporaneità: come conciliare il progresso tecnologico con la salvaguardia della natura? In un contesto globale segnato da crisi ecologiche e rapide trasformazioni, questo progetto artistico si propone di trasformare la distruzione in creazione, offrendo una nuova prospettiva sul rapporto tra uomo, ambiente e innovazione. Le opere, concepite come microcosmi visivi, uniscono il mondo organico e quello digitale in una sintesi potente. I fiori virtuali, reinterpretati attraverso un sofisticato processo di intelligenza artificiale, evocano un memento mori contemporaneo, simbolo della fragilità della vita in bilico tra bellezza effimera ed eternità artificiale. Fioriture Sintetiche non è solo un’esperienza visiva. Integra una piattaforma digitale che permette al pubblico di scambiare fiori virtuali, creando un’interazione collettiva. Questo approccio va oltre l’arte tradizionale, offrendo uno spazio per riflettere sul ruolo di ciascuno nella sfida globale per la sostenibilità.

Il progetto si distingue anche per il suo carattere itinerante e dinamico. Dopo il debutto a Cremona, Fioriture Sintetiche farà tappa a Londra a marzo e a Napoli a maggio, per poi proseguire verso altre città italiane ed estere, che verranno annunciate nel corso dell’anno. Ogni esposizione, concepita come un’installazione site-specific, trasformerà l’opera per dialogare con il contesto circostante, rafforzando la sua identità come ecosistema artistico in continua evoluzione.

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