Il distributore prevede ancora calo di rossi strutturati e champagne

Milano, 4 gen. (askanews) – Anche nel 2025 proseguirà il calo dei consumi dei grandi vini rossi strutturati come Supertuscan, grandi bordolesi e Amaroni, mentre terrà bene il segmento dei bianchi “in particolare di tutte quelle etichette che esprimono al meglio l’identità e la tipicità del territorio di produzione”. In crescita gli spumanti italiani “grazie ad una sempre maggior diffusione della tendenza ad accompagnare questa tipologia di prodotto a tutto il pasto”, comprese le produzioni al di fuori delle aree più famose e storicamente più vocate. Al contrario è prevedibile che proseguirà anche quest’anno il calo dello champagne (-20% nel 2024), con, in particolare, una forte penalizzazione delle etichette più care e delle Gran Riserve. Con il nuovo anno alle porte, l’azienda di distribuzione Proposta Vini traccia una linea di quelli che saranno i principali trend che caratterizzeranno il mondo del vino e dei distillati nei prossimi mesi. Secondo Gianpaolo Girardi, fondatore dell’azienda di Pergine Valsugana (Trento) con un catalogo di oltre 3.500 referenze wine e 350 spirits, che chiuderà l’anno con una previsione di aumento del fatturato del 3-4%, il mercato del vino nel 2025 ricalcherà lo stesso andamento del 2024.

Se non si prevedono novità significative per i vini rosati, “la cui quota di mercato è ferma al 7% dal 2006”, e i cosiddetti “naturali” che rimarranno una nicchia “indice di una sempre maggior sensibilità verso l’ambiente cui il mondo del vino deve porre sempre più attenzione”, le novità più significative riguardano gli spirits. A immaginare i prossimi trend è Antonio Beneforti, esperto selezionatore di Proposta Spirits, divisione di Proposta Vini dedicata al mondo dei distillati e dei liquori, che nel 2024 ha visto incrementare le vendite del 40%.

Il mondo dei distillati si sta facendo infatti sempre più largo in settori come la ristorazione e le enoteche tradizionalmente appannaggio del vino. Nel 2024 il gin ha sicuramente dominato il mercato e anche nel 2025 “prevediamo proseguirà il suo andamento positivo e di crescita a livello dei consumi, magari perdendo un po’ di attenzione da parte degli operatori. Una contro tendenza – spiega Beneforti – rispetto a quanto accade nel resto del mondo dove si sta assistendo, come ad esempio in Regno Unito, a una contrazione delle vendite causata da una saturazione del mercato”.

Per quanto riguarda l’amaro, di cui il nostro Paese vanta una ricca produzione e tradizione, sta vivendo un periodo di crescita straordinaria, grazie a uno slancio sia nella ristorazione sia nella mixology, dove è diventato un ingrediente perfetto per la preparazione di drink e cocktail. Se il whisky si sta facendo strada anche tra i più giovani e si prevede un aumento delle consumatrici, il rum torna a essere un liquore molto apprezzato e giudicato soprattutto per la sua qualità: “non si cercano solo i grandi marchi ma anche nuove realtà che raccontino in modo più personale la propria storia e le proprie peculiarità produttive”. Infine il vermouth, che “sarà la grande scommessa non tanto del 2025 quanto del 2026: in questi ultimi anni abbiamo assistito a un grande sviluppo di questo vino fortificato che diventerà sempre più attraente in quanto ‘crossover’ tra liquoristica ed enologia”.

Come per il mondo del vino, anche per quello degli spirits, “l’attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia sta diventando sempre più capillare”, con sempre più produttori che hanno abbracciato un approccio “carbon free” oltre ad atteggiamenti etici con un ritorno sociale.

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