Biblioteca Nazionale Israele: una mostra unica e affascinante
Gerusalemme, 3 gen. (askanews) – E’ possibile immaginare uno degli autori più influenti del XX secolo scrivere proprio davanti a noi, e correggere in diretta, una delle sue intense pagine descrittive della realtà, appunto “kafkiana”, spesso inutile, della vita moderna? Accade, dal dicembre scorso, e fino a giugno 2025, alla Biblioteca Nazionale d’Israele, nel nuovo edificio a Gerusalemme di fronte alla Knesset che da solo vale la visita, senza calcolare l’immenso patrimonio storico e multiculturale che contiene.
E accade per celebrare i 100 anni dalla scomparsa di Franz Kafka, essendo la Biblioteca una delle tre istituzioni al mondo che conserva oggetti dell’archivio personale e letterario di Kafka.
La mostra “Kafka: la metamorfosi di un autore” riguarda la sua storia di vita, le sue opere, i suoi rapporti con la famiglia, gli amici e le persone care, e offre, nella volontà e nel lavoro dei curatori, un esame approfondito del suo atteggiamento nei confronti dell’ebraismo, dello yiddish e del sionismo.
La mostra ripercorre anche l’affascinante storia del patrimonio di Kafka e di come le sue opere letterarie furono infine pubblicate dal suo amico Max Brod. Una storia che inizia prima della morte di Kafka e giunge a una conclusione nel 2019, quando la Corte Suprema israeliana ha deciso che l’archivio di Kafka era un bene culturale che doveva essere depositato proprio presso la Biblioteca Nazionale di Israele. Un viaggio unico, vera esperienza, che come notano i curatori onora l’eredità di Kafka e invita i visitatori a farsi strada attraverso un autentico labirinto letterario.
Tra gli oggetti esposti ci sono il famoso testamento di Kafka, in cui chiese a Brod di bruciare tutti i suoi scritti dopo la sua morte, la “Lettera al padre” di 100 pagine accusatorie, i manoscritti originali dei suoi famosi libri Il Processo, Amerika e Il Castello, così come i suoi racconti e novelle, tra cui La Metamorfosi, prime e rare edizioni, lettere personali, nonché i suoi disegni, fotografie ed esercizi di scrittura ebraica. La mostra comprende anche materiali che servono a mostrare l’enorme influenza che il lavoro di Kafka ha avuto in Israele e nel mondo, compresi gli adattamenti in teatro, cinema, danza e arti visive.
Tutto, o quasi tutto, si deve al grande lavoro del dottor Stefan Litt, archivista, curatore di Studi umanistici generali presso la Biblioteca nazionale e co-curatore della mostra “Kafka: Metamorphosis of an Author”. Perchè è anche grazie a lui se la storia processuale di questi preziosissimi materiali si è conclusa con l’assegnazione alla Biblioteca Nazionale d’Israele e perchè, tra nuova tecnologia, conoscenza del pensiero e filologica di Kafka, abbiamo, fosse solo come affascinante curiosità, la possibilità di leggere Kafka proprio mentre scrive.