Doppio appuntamento al teatro Tasso, per la matinée del 31 dicembre, alle ore 11,30 e il concerto di Capodanno alle ore 17,30, con la Sorrento Sinfonietta International Ensemble Orchestra, diretta da Veaceslav Quadrini Ceaicovski e Paolo Scibilia con solisti Yuliya Pogrebnyak e Achille del Giudice, e i ballerini in abiti ottocenteschi delle Compagnie Danza Napoli e Luna

La musicalissima Città di Sorrento ha deciso di salutare con note classiche sia il vecchio che il nuovo anno con un doppio concerto affidato alla Sorrento Sinfonietta International Ensemble Orchestra nell’ambito della rassegna dei Concerti di Natale a Sorrento, inserita nel cartellone della XVII edizione di M’Illumino d’Inverno – Aspetta te, sostenute dall’amministrazione comunale del sindaco Michele Coppola, per la direzione artistica del maestro Paolo Scibilia, che non ha fatto mancare nemmeno la danza con i ballerini in abito ottocentesco delle Compagnie Danza Napoli e Luna con coreografie ad hoc.

Il primo concerto una matinée prevista per martedì 31 dicembre alle ore 11,30 al Teatro Tasso, vedrà sul podio il violinista Veaceslav Quadrini Ceaicovski, con un programma improntato alla tradizione austriaca dal titolo “Strauss, musica viennese e dintorni…”, con la partecipazione in qualità di presentatrice di Sharon Ritucci.

Concerto aperto dalla Sinfonia dell’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini col suo “Andante pacato” nel quale si profila un malinconico capriccioso disegno dell’oboe e dove fa subito capolino lo spirito del “crescendo”, che inonderà, poi, tutta quanta l’ouverture.

Quindi si scateneranno i cavalli della ouverture dalla Leichte Kavallerie di Franz Von Suppè, il cui galoppo finale è il tempo Allegro perfetto. Si continua con una delle più celebri opere di Edward Elgar, “Pomp & Circumstance” March n.1 op. 39.

Le sue potenzialità furono subito riconosciute da Elgar che scrisse: “Ho una melodia che li metterà tutti stesi al tappeto”, ed ancora oggi ci riesce in pieno. Gold und Silber op.79, un celebre valzer di Franz Lehár, scritto per un evento mondano dal quale la pagina prende il nome, aprirà ad un florilegio di polke e waltz firmati da Johann Strauss jr. tra cui Frühlingsstimmen (Voci di Primavera), op. 410 un idillio schizzato da una danza di forte spessore con il contrasto aereo di flauti, clarinetti e violini, e ancora Im Krapfenwald’l (op. 336, è una polka francese, inizialmente eseguita sotto il titolo di Im Pavlovsk-Walde questa pagina fece furore quando il compositore la eseguì per la prima volta ad un concerto di beneficenza all’aperto a Pavlovsk il 6 settembre 1869, e ancora Seufzer-Galopp op. 9,  un galop composto scritto negli anni in cui Josef Lanner e Strauss per il momento gareggiavano tra loro con un ensemble composto da un pugno di musicisti, quindi, la Egyptischer-Marsch op. 335, una marcia commissionata per l’apertura ufficiale del canale di Suez, dal sinuoso motivo.

La Polka Schnell  Unter Donner und Blitz op. 324 il più rumoroso dei brani di Strauss: piatti e grancasse a volontà, fulmini e saette, chiuderà l’omaggio a Strauss jr. prima di chiudere il concerto con una delle ultime composizioni di Josef Strauss, Plappermäulchen, una Polka schnell, ove si possono quasi vedere i volti dei chiacchieroni mentre condividono gli ultimi pettegolezzi: tutti desiderosi di esprimere le loro intuizioni e giudizi, con l’oboe che “ha l’ultima parola”.

Il I dell’anno, ci si ritroverà ancora in teatro, alle ore 17,30, per lo scambio musicale di auguri. Stavolta sul podio salirà lo stesso direttore artistico dell’inverno sorrentino, alla testa della Sorrento Sinfonietta International Ensemble Orchestra, che avrà ospiti il soprano ucraino Yuliya Pogrebnyak e il tenore Achille Del Giudice.

Il soprano darà voce alla Lauretta del Gianni Schicchi, nella smancerosa oasi di commozione di “O mio babbino caro”, parodia gaglioffa del lamento. Quindi, ci trasferiremo nel secondo quadro di Bohéme dove vedremo la Yuliya entrare subito in scena la reginetta del caffè Momus, Musetta, tutta spigoli, vivacità e sex appeal, con il suo equivoco valzer.

Quindi il soprano indosserà le vesti di Giuditta per ascoltare “Meine Lippen, sie küssen so heiß”, protagonista dell’ultima partitura composta da Franz Lehar, forse la migliore, ove la melodia viene espressa da una linea orchestrale splendida e sontuosa e quindi, la Juliette di “Je veux vivre” la virtuosistica e celeberrima ariette dall’ opera di Charles Gounod, Roméo et Juliette.

Quindi, il soprano intonerà la celebre pagina del violinista Luigi Arditi, “Il bacio”. Siamo nel 1859. Si parla di Vittorio Emanuele II e del suo “grido di dolore”.

Del mitico John Brown, impiccato a Charleston, del canale di Suez, dell’Aida di Verdi, di Darwin e della sua “Origine della specie per selezione naturale”… e di tante altre situazioni storiche, allorché all’hotel Queen di Manchester, Arditi si siede al pianoforte e lascia scorrere le dita sulla tastiera del pianoforte ascoltando la sua ispirazione.

Presente in quel momento c’è la cantante che per prima interpreterà la romanza: Marietta Piccolomini, che restò così entusiasta della romanza che volle memorizzare parole e musica, eseguendola a Brighton dove suscitò clamorosi entusiasmi fra il pubblico.

Il concerto continuerà con dei duetti tra la Pogrebnyak e il tenore Achille Del Giudice, passando per Francesco Paolo Tosti di ‘A vucchella, del 1903, la scommessa dell’ “immaginifico” Gabriele D’Annunzio seduto ai tavolini del Gran caffè Gambrinus, vinta a spese di Ferdinando Russo che sfidò l’ abruzzese, a scrivere dei versi in lingua napoletana.

Quindi il soprano indosserà le aigrette di Hanna Glavari, per il waltz dalla Die lustige Witwe “Tace il labbro”, romanticismo un po’ edulcorato, senza problemi, senza traumi, da vivere alla giornata, abbracciati nei ritmi un-due-tre della musica più appassionata e divertente, prima di alzare i calici nelle vesti di Violetta col suo Alfredo per il Brindisi de’ La Traviata.

Achille Del Giudice intonerà i suoi cavalli di battaglia: ci condurrà, ne’ “Il paese del sorriso” di Franz Lehàr con l’aria “Tu che m’hai preso il cuor”, in cui il principe cinese Sou-Chong si dichiara alla giovane occidentale Lisa, disposto a inseguirsi tra Vienna e la Cina, sfidando le difficoltà derivanti dalle diverse culture che non li porterà però all’amore eterno, quindi “Mattinata”, di Ruggero Leoncavallo, che Enrico Caruso incise nel 1904, con lo stesso autore al pianoforte, una romanza dalla fresca e spigliata melodia, con la sua “Aurora di bianco vestita”, e ancora Granada e il gran finale con “Nessun Dorma”, per continuare a guardare le stelle senza mai abbassare gli occhi.

Non mancheranno poi valzer e polke, omaggio dell’Orchestra e le due canzoni napoletane cult quali “Torna a Surriento” e “’O sole mio” per salutare l’alba del nuovo anno.

Achille del Giudice

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