Deve essere la contrattazione aziendale a stabilire i metodi più adeguati sulla base delle esigenze del territorio e dell’impresa

“E’ necessaria una legge che incentivi e stimoli l’impegno attivo dei dipendenti nella gestione delle imprese, per un sistema economico più giusto e competitivo”. Questo è quanto dichiarato da Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, durante il suo intervento ad Atreju 2024.

“L’intento – ha affermato – è di accrescere sia la produttività sia la sostenibilità delle aziende, portando vantaggi a chiunque realizzi questa evoluzione in modo concreto e tempestivo. Si tratta di una trasformazione che permetterebbe di attuare completamente l’articolo 46 della Costituzione, garantendo il diritto dei lavoratori di partecipare alla conduzione delle imprese”.

Capobianco ha aggiunto che “è fondamentale, però, non irrigidire le relazioni industriali con direttive severe. Deve essere, invece, la negoziazione in azienda a determinare, in modo adattabile e in base alle necessità del territorio e dell’impresa, i metodi più giusti per la partecipazione dei dipendenti nella governance. Le aziende rappresentano non solo il motore dell’economia, ma anche spazi di crescita e valorizzazione delle persone che vi lavorano. E’ imprescindibile riconoscere il contributo umano e professionale di ciascun lavoratore, sia nella governance che nella distribuzione degli utili”.

“Per tale motivo – ha concluso – invito tutte le parti sociali, associazioni e sindacati, ad un confronto costruttivo che superi le logiche conflittuali, puntando, invece, a una cooperazione virtuosa. Solo in questo modo riusciremo a costruire un sistema economico più inclusivo e a garantire un futuro più competitivo e sostenibile per il Paese”.

Ciro Di Pietro

L’articolo Conflavoro: sì ai lavoratori nella governance aziendale proviene da Notiziedi.it.

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