‘Packaging e logistica: la sostenibilità del vino, oltre il vino’
Milano, 4 dic. (askanews) – E’ stata presentata a Milano la quarta edizione di Slow Wine Fair, la fiera internazionale del “vino buono, pulito e giusto”, in programma a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025 con la direzione artistica di Slow Food. Dopo il focus sulla salute del suolo dello scorso anno, la fiera lancia un nuovo dibattito (“Packaging e logistica: la sostenibilità del vino, oltre il vino”) per ragionare di innovazioni e alleanze possibili per alleggerire il costo economico e ambientale del vino. La manifestazione si terrà in contemporanea a “Sana Food”, il nuovo format sulla sana alimentazione nei consumi fuori casa dello storico salone “Sana”, giunto alla sua 36esima edizione. La business community del cibo biologico verrà dunque affiancata in padiglioni attigui da una mostra con 500 produttori di vino biologico e biodinamico. Inoltre, grazie al supporto di Ice e alla contemporaneità delle due fiere, l’organizzazione prevede l’arrivo di oltre 300 buyer esteri, il 50% in più della passata edizione, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa, dal Nord America e dal Canada, e le significative new entry di Cina e Giappone.
“Con la quarta edizione della Slow Wine Fair allarghiamo la riflessione sull’impatto ambientale del vino ai processi che ne accompagnano la produzione, il packaging e il suo ruolo nelle strategie di marketing. Gli imballaggi, tra questi il vetro, danno un contributo rilevante all’impronta ecologica di una etichetta, più che le tecniche di coltivazione o le pratiche in cantina in termini di energia usata per produrre bottiglie e per il trasporto. Fattori che spesso noi cittadini prendiamo in considerazione solo quando rendono un prodotto facilmente riconoscibile sullo scaffale” ha spiegato il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, sottolineando che “l’edizione 2025 vuole lanciare un appello, intanto ai produttori, a dare pari dignità a tutti i propri vini, frutto delle stesse pratiche agronomiche e che quindi esprimono la stessa garanzia di qualità. Da quelli nella bag in box a quelli in bottiglia. Un appello al mondo dei Consorzi e alle associazioni di settore ma anche della critica enologica e agli operatori, a concentrarsi sulla valutazione dei fattori di valore intrinseco del vino e a raccontare il vino nella sua essenza, senza sovrastrutture e orpelli che rischiano di confondere o di fuorviare il consumatore finale”.
“Slow Wine Fair, alla quarta edizione sta finalmente raggiungendo la fisionomia che avevamo pianificato quando l’abbiamo ideata: una fiera che raccoglie una qualità media altissima dei vini proposti, grazie a una ferrea selezione” ha precisato Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition, rimarcando che “la sua forza è anche l’omogeneità della fisionomia delle Cantine espositrici: la maggioranza sono certificate biologiche, e tutte seguono la produzione dall’uva alla bottiglia secondo i principi del ‘Manifesto del vino buono pulito e giusto’, che prevede la rinuncia al diserbo e a diversi prodotti di chimica di sintesi. Proprio questa offerta così alta e omogenea – ha evidenziato – è la chiave del successo di pubblico che sta riscuotendo Slow Wine Fair: sempre più buyer e professionisti considerano la manifestazione un luogo dove è più semplice fare scouting o trovare le etichette giuste per completare la gamma che offrono ai loro clienti”.
Per tre giorni, vignaioli e vigneron, appassionati e buyer, ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier si ritroveranno per parlare di sostenibilità del vino a 360 gradi, portando ad esempio innovazioni che produttori, Consorzi e operatori del settore stanno sviluppando per far evolvere il proprio approccio alla produzione vinicola, riducendo ulteriormente il proprio impatto sull’ambiente, con conseguenti investimenti e ritorni economici. “Un mondo in divenire – dicono gli organizzatori – in cui non esistono risposte univoche ma soluzioni che vengono sperimentate e alleanze fruttuose che possono fare la differenza”. La Slow Wine Fair ospita inoltre l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition, la rete internazionale “inclusiva e collaborativa” che unisce i protagonisti del mondo del vino. Quest’anno sono previste circa un migliaio di Cantine, a cui si aggiunge l’area degli spirits, pensata per coinvolgere il mondo della mixology e suddivisa in sezioni tematiche, tra cui quella dedicata agli amari, che ruota intorno alla quinta edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e con Anadi. Infine, per la prima volta, sarà presente anche uno spazio dedicato alla Slow Food Coffee Coalition e al mondo del caffè, e uno per i produttori di sidro. Chiudono la ricca offerta il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, le degustazioni guidate rivolte agli appassionati e le masterclass per i professionisti del settore, e il programma di appuntamenti che in contemporanea a Slow Wine Fair si svolgono nei locali di Bologna e dintorni.