Carla Gatto è stata intervistata dalla trasmissione Ore 14
Roma, 27 nov. (askanews) – “Mi manca, mi manca tutta Giulia. Era la gioia fatta persona, era allegra, vivace, briosa. Era un sole. Un sole che non vedrai più. Io penso sia un’assurdità dire che non ci sia stata premeditazione nel suo omicidio, ha detto delle parole assurde visto che le prove che ci sono e i fatti come sono andati, fa solo male sentire queste parole. Non ho visto Giulia in quelle parole, come se Giulia fosse stata uno straccio. E Giulia è mia nipote. E mi fa male solo pensare questa cosa. Lei è la vittima, non Turetta”. Così ha dichiarato Carla Gatto, la nonna di Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate dall’ex ragazzo l’11 novembre scorso e il cui processo è in corso. La donna è stata raggiunta dai microfoni di Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.
“Certamente – ha continuato – si tratta di un omicidio premeditato. L’avvocato di Turetta ha riferito che nell’omicidio di Giulia non c’è stata crudeltà. Cos’è la crudeltà? Se tutto quello che è successo a Giulia non è crudeltà, adesso vorrei sapere che cosa sia la crudeltà. È morta soffocata dal suo sangue, così hanno detto. Non è crudeltà questa? 75 coltellate non è crudeltà?”
“Giulia si sentiva perseguitata, due, trecento telefonate al giorno non era un atto persecutorio? Uno non vive, sarebbe da spegnere il cellulare e non riaccenderlo più. Ergastolo? Turetta deve pagare per quello che ha fatto, sarebbe giusto”, ha concluso.