Regole rigorose e condivise a tutela tradizione vitivinicola
Roma, 26 nov. (askanews) – Arriva il decreto ministeriale del Masaf per la produzione di vino senza alcol o parzialmente dealcolato in Italia. Il decreto, molto dai produttori italiani interessati allo sviluppo di questa nuova tipologia di prodotto, è stato presentato oggi presso il ministero dell’Agricoltura alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida nel corso di una riunione con i rappresentanti della filiera vitivinicola e nasce a seguito del regolamento europeo 2021/2117 che ha introdotto, attraverso una modifica all’allegato VIII del regolamento (UE) n. 1308/2013, la possibilità di effettuare la pratica enologica della dealcolizzazione per ridurre, parzialmente o totalmente, il tenore alcolico nei vini.
Dalla riunione, alla quale hanno partecipato Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Federvini, Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federdoc, Assodistil e la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti “è emersa la volontà di consentire la produzione di vino dealcolizzato, adottando regole rigorose a tutela della filiera del vino, rispettose dell’ambiente e volte a garantire la qualità e l’autenticità del prodotto”, spiega il Masaf in una nota sottolineando che questa scelta “mira a rispondere alle nuove esigenze mantenendo al contempo l’eccellenza e la tradizione del settore vitivinicolo italiano”.
Dopo un “prezioso lavoro di mediazione” tra le diverse istanze del mondo associativo si è giunti a un testo che ha, tra i principali elementi, il divieto di dealcolazione per i vini a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP), al fine di preservarne l’autenticità. L’obbligatorietà per un processo produttivo che si svolga in strutture dedicate, fisicamente separate da quelle utilizzate per la produzione vitivinicola, con registri digitalizzati e licenze autorizzative. L’obbligo di etichettatura del prodotto attraverso la dicitura “dealcolizzato” o “parzialmente dealcolizzato”.
Con questo decreto, conclude il Masaf, “le aziende italiane potranno competere con gli altri produttori europei già presenti sul mercato del dealcolizzato, senza diminuire le azioni di tutela nei confronti del comparto vitivinicolo di qualità ne nella promozione del suo valore culturale e di rappresentanza del Made in Italy”.