“E’ una violazione della sovranità nazionale giapponese”

Roma, 23 nov. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha avvertito che la mancata soluzione della vicenda dei rapiti giapponesi da spie nordcoreane “non può essere tollerata” ed è una “priorità” per il governo di Tokyo nel suo approccio al regime di Kim Jong Un.

“Il problema dei rapimenti non si limita ai casi in sé, la sua essenza è una violazione della sovranità nazionale”, ha avvertito Ishiba, incontrando i familiari dei rapiti.

“Mentre le vittime del rapimento e le loro famiglie stanno invecchiando, questo problema, che è limitato dal tempo, è una questione umanitaria che non può essere tollerata ulteriormente ed è una priorità per il governo. Lavoreremo per realizzare il ritorno di tutti i rapiti il prima possibile”, ha continuato il primo ministro nipponico.

Spie nordcoreane negli anni ’70-’80 sequestrarono decine persone in tutto il mondo. Il Giappone in particolare ha accertato 17 rapimenti. La Corea del Nord, in uno storico vertice a Pyongyang tra il precedente leader Kim Jong Il (padre di Kim Jong Un) e l’allora primo ministro giapponese Junichiro Koizumi nel 2001, ne ha ammessi 13, ha restituito cinque rapiti e sostiene, senza fornire prove convincenti, che otto sono deceduti.

Ishiba ha chiesto il mese scorso un incontro con Kim Jong Un per risolvere la questione. Ma la potente sorella del leader nordcoreano, Kim Yo Jong, ha risposto che un incontro si può fare, se Ishiba rinuncia a porre la questione dei rapiti.

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