Ue introduca principio reciprocità e obbligo sul pack origine materia prima

Milano, 22 nov. (askanews) – L’Italia si conferma il terzo Paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale con 5,3 milioni di tonnellate in calo dell 2,5% rispetto all’anno precedente, dopo la Cina quest’anno ha registrato un incremento del 31% rispetto al 2023 e del 68% sul 2022, e gli Usa, la cui produzione è in calo del 14% sulla scorsa campagna. L’incremento produttivo della Cina, spiega Anicav in una nota, rappresenta un’importante fonte di preoccupazione per l’industria italiana della trasformazione del pomodoro.

Pur non riguardando direttamente le nostre produzioni – l’Italia è infatti il primo esportatore al mondo di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale – l’aumento delle esportazioni in ambito UE da parte di Paesi che producono sotto le soglie minime di sostenibilità ambientale e sociale rischia di incidere sulle dinamiche commerciali interne danneggiando lavoratori, consumatori e ambiente.

Per questo motivo, a tutela della filiera, l’Anivav ritiene necessario porre in essere una serie di iniziative in sede UE finalizzate, da un lato, ad introdurre il principio di reciprocità per cui tutti devono avere e rispettare le stesse regole e, dall’altro a estendere a livello europeo la norma, già vigente in Italia, in base alla quale la passata deve essere ottenuta solo da pomodoro fresco e riportare in etichetta lo Stato di produzione del pomodoro e, qualora il ciclo produttivo lo consenta, anche la zona dove il pomodoro è stato coltivato.

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