“Se dovesse scoppiare la bolla, nessuno venga a chiedere risarcimenti”

Roma, 22 nov. (askanews) – “I bitcoin e le altre criptovalute sono strumenti altamente speculativi. Sotto non c’è nulla. Non c’è un debitore. Se mai un giorno dovesse scoppiare la bolla, nessuno venga a chiedere risarcimenti alle Autorità o ai governi”. E’ questo il monito lanciato dal commissario Consob, Federico Cornelli, intervenuto in apertura del convegno su “Le scelte degli investitori italiani tra consulenza e sostenibilità”, tenutosi a Roma nella sede della Consob.

L’evento è stato l’occasione di un confronto tra addetti ai lavori su due studi pubblicati nei mesi scorsi dall’Autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari: il Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane e il Rapporto sulla relazione consulente-cliente.

Tra il 2022 e il 2023 – secondo quanto risulta dalla prima delle due indagini – è più che raddoppiata la percentuale di italiani intervistati che dichiara di avere criptovalute in portafoglio (dall’ 8% al 18%). Tuttavia, la scelta non è sempre associata ad un’effettiva conoscenza delle caratteristiche e dei rischi connessi con questo tipo di asset digitale.

Lo stesso studio evidenzia che i social network hanno ormai superato le testate della carta stampata e del web come fonte di informazione per orientarsi nelle proprie scelte di investimento. Il 36% degli intervistati attinge, infatti, dai social contro il 34% per cui la carta stampata è ancora il principale punto di riferimento. Ad informarsi sui social sono in particolare, secondo lo studio, i soggetti più vulnerabili: i giovani, le donne, le persone a più basso grado di alfabetizzazione finanziaria e con minori disponibilità.

La Consob, come anche altre fra le principali Autorità di vigilanza nazionali e internazionali, ha ripetutamente messo in guardia in passato contro le insidie connesse con l’acquisto di criptovalute, che può comportare anche la perdita di tutto il capitale impegnato.

“Per il futuro, posto il ruolo cruciale dell’educazione finanziaria, dobbiamo fare uno sforzo maggiore – ha osservato il segretario generale della Consob, Nadia Linciano, a conclusione dei lavori – per rafforzare e ampliare i canali attraverso cui veicoliamo i nostri contenuti, per raggiungere una platea sempre più vasta”.

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