Era stato escluso per la pandemia Covid-19
Roma, 22 nov. (askanews) – Un ulteriore segnale di disgelo da parte cinese nei confronti del Giappone, in questo momento di transizione della presidenza Usa, è stato lanciato oggi: il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nella quotidiana conferenza stampa a Pechino, ha annunciato l’inserimento dei cittadini nipponici nella lista di quelli che, dal 30 novembre al 31 dicembre 2025, potranno viaggiare in Cina senza visto.
Il Giappone è stato aggiunto a un gruppo di paesi europei, tra cui Bulgaria, Romania e Croazia, che saranno inclusi nella lista per l’esenzione dal visto. Con queste ultime esenzioni, il numero totale dei paesi i cui cittadini possono entrare senza visto sale a 38. Tra questi anche l’Italia.
Pechino ha inoltre esteso la durata del soggiorno senza visto da 15 a 30 giorni.
La decisione di includere il Giappone segue un incontro tra il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba e il presidente cinese Xi Jinping la scorsa settimana a margine del forum di Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) in Perù. Durante l’incontro, i due leader hanno concordato di collaborare in aree di “interesse strategico comune”.
Inoltre, la Cina ha mostrato, in questo momento d’incertezza rispetto a quale sarà la politica del nuovo presidente Usa Donald Trump rispetto agli alleati in Asia, altri segnali di apertura nei confronti di Tokyo, tra l’altro sbloccando l’importazione graduale di pesce giapponese, che era stato vietato in seguito al rilascio in mare delle acque trattate della centrale nucleare di Fukushima.
La Cina aveva sospeso le esenzioni dal visto per i cittadini giapponesi e altri viaggiatori durante la pandemia di Covid-19. Da quando ha abbandonato la sua politica zero-COVID nel 2023, Pechino ha reintrodotto l’esenzione dal visto per decine di paesi in Europa e nel Sud-est asiatico. Tuttavia, i cittadini giapponesi hanno continuato ad aver bisogno di un visto, anche per soggiorni di 15 giorni o meno.
I media giapponesi hanno riferito che Tokyo non prevede di offrire un’esenzione reciproca dal visto per la Cina, ma sta valutando di semplificarne la procedura di richiesta.