Leader giapponese voleva già incontrare presidente eletto

Roma, 20 nov. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato che intende perseguire una politica di cooperazione, non di confronto con il presidente eletto degli Stati uniti, Donald Trump. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.

Ishiba ha sottolineato che il rafforzamento della storica alleanza bilaterale tra Giappone e Stati uniti non solo gioverà ai due paesi, ma contribuirà anche alla pace e alla stabilità della regione indo-pacifica.

Le dichiarazioni di Ishiba sono arrivate al termine del suo viaggio in Sudamerica, che ha incluso tappe in Perù e Brasile. Il leader giapponese sperava di proseguire il viaggio verso gli Stati uniti per incontrare Trump, in quello che sarebbe stato il primo incontro con il presidente eletto repubblicano dopo la sua vittoria alle elezioni di inizio novembre. Tuttavia, l’incontro non ha potuto essere organizzato, poiché il team di Trump ha citato vincoli legali interni che impediscono al presidente eletto di incontrare leader stranieri prima del suo insediamento. Ishiba ha comunque dichiarato che cercherà presto un’altra opportunità per incontrarlo.

“Se dovessi descrivere il mio approccio verso il prossimo presidente Trump, non penso che sarebbe conflittuale,” ha detto Ishiba durante una conferenza stampa. “Spiegherò in dettaglio – ha aggiunto – che la cooperazione tra Giappone e Stati uniti non sarà solo vantaggiosa per i nostri due paesi, ma contribuirà alla pace e alla stabilità della regione indo-pacifica, e cercherò di ottenere la sua comprensione”.

Durante la sua visita in Perù, in occasione del vertice APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation), e in Brasile, per il vertice dei leader del G20, Ishiba ha avuto incontri con numerosi leader globali, incluso l’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Pur ribadendo che l’alleanza con gli Stati Uniti rimane il pilastro della diplomazia giapponese, Ishiba ha dichiarato che intende “moltiplicare gli effetti delle relazioni con nazioni affini”, come Australia, Corea del Sud, India e Filippine.

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