Bond europei per la difesa comune. Tajani: l’Europa deve contare di più
Varsavia, 19 nov. (askanews) – L’Europa abbandona le indecisioni e si avvia a creare i bond europei per finanziare la difesa comune. È questo uno dei punti più significativi del documento – siglato stamattina al vertice dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – che si apre con il riconoscimento che “la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d’ora”. “La Russia sta sistematicamente attaccando l’architettura di sicurezza europea”, hanno scritto i capi della diplomazia.
Il vertice dei 5 maggiori Paesi europei più la Gran Bretagna, e con la presenza della nuova commissaria della Unione europea per gli affari internazionali Kaja Kallas, ha dato esiti importanti quanto inattesi. Nel riaffermare la centralità del ruolo della NATO i ministri riuniti hanno sottolineato la necessità di un maggiore protagonismo europeo portando le spese della difesa al 2% del PIL e sottolineando la necessità di una maggiore integrazione anche nella produzione degli armamenti, scelta che sarà supportata finanziariamente da bond europei. “Anche l’Italia è pronta a questo passo anche grazie al fatto che l’Europa ci consente di far uscire dal patto di stabilità gli investimenti nella difesa”, ha sottolineato Tajani che poi ha chiarito con forza come questo vertice abbia definito altri aspetti essenziali nella complessa situazione geopolitica. “L’Europa dovrà contare di più non solo con gli investimenti e nella difesa ma anche nello sviluppare una politica attiva sui vari fronti internazionali tra cui Medio Oriente, Africa e Venezuela. I Paesi europei devono agire uniti, parlare con una voce unica”.
Dal documento firmato anche da Annalena Baerbock per la Germania, Jean-Noel Barrot per la Francia, Radoslaw Sikorski per la Polonia, Jose Manuel Albares per la Spagna e David Lammy per la Gran Bretagna, gli ultimi due collegati da remoto, emerge come l’Europa abbia deciso di usare tutte le leve possibili per sostenere l’Ucraina sia militarmente, a breve l’esercito di Kiev sarà rafforzato da soldati addestrati in Francia e dagli aerei mirage, sia finanziariamente, utilizzando profitti di aziende russe congelati in Europa, sia socialmente con la garanzia della ricostruzione della rete elettrica già in tempo di guerra. “Questo ci auguriamo sia l’ultimo inverno di guerra per gli ucraini”, ha sottolineato Tajani.
Un vertice che si è rivelato un successo diplomatico per la Polonia che si è vista riconoscere dalla ministra tedesca sia il merito d’aver avvisato gli alleati europei fin dal 2014 delle intenzioni della Russia, sia d’aver smascherato le azioni di disturbo fatte contro alcuni Paesi europei in maniera ibrida. “Tutti vogliamo la pace, ma sia chiaro che perché sia una pace vera deve essere giusta”, ha aggiunto Tajani, citando Giovanni Paolo II, nel ribadire che arrivare alla pace non significa imporre una sconfitta all’Ucraina.
Durante la conferenza stampa è emerso più volte anche il tema dei rapporti con gli USA, su cui tutti i partecipanti hanno convenuto che l’America è e resterà il partner principale per l’Europa e per il mondo che si considera libero, indipendentemente da chi lo governa.
“Il formato del vertice a 5 Paesi più la Gran Bretagna è una nuova modalità che credo d’ora in poi useremo almeno nelle questioni della sicurezza, che ribadisco vedranno sempre più l’Europa agire in modo comune”, ha dichiarato Tajani al termine dell’incontro svoltosi al Palazzo dell’Isola all’interno del Parco Reale di Varsavia dove durante la guerra fredda americani e cinesi si incontrarono spesso per portare la Cina all’interno delle Nazioni Unite.