“Avvertimento” inviato a Chigi da gruppo filopalestinese

Roma, 14 nov. (askanews) – Il ministro degli Esteri ha ricevuto oggi una missiva dai toni minatori dal titolo “Lettera di avvertimento” nel suo ufficio di Palazzo Chigi, a quanto si apprende intestata a un sedicente “Global movement against the nazi-zionist terrorist state of Israel for the liberation of Palestine”. Sulla busta figurano le iniziali di un nome, A.F., e un indirizzo di Bologna.

“Un avvertimento alle autorità dei paesi che sostengono l’entità sionista israeliana, Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, alla luce del silenzio globale e del sostegno illimitato al crimine di genocidio contro li popolo palestinese”, si legge nella lettera, scritta da qualcuno che si definisce appartenente a un “movimento globale per la liberazione della Palestina che si oppone allo stato terrorista nazi-sionista di Israele”.

“Crediamo nel diritto del popolo palestinese a vivere sulla propria terra e a continuare la resistenza fino alla liberazione. In risposta ai crimini commessi contro li popolo palestinese, tra cui l’uccisione fino ad oggi di oltre 50.000 bambini, donne e anziani innocenti e li ferimento di oltre 200.000 persone, abbiamo formato gruppi di persone di tutte le nazionalità del mondo per difendere idiritti dei palestinesi”, si aggiunge nella lettera minatoria.

“Di conseguenza, dichiariamo che a partire dal 15 novembre 2024 utilizzeremo la forza armata per colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele, accusato a livello internazionale di crimini di guerra e genocidio, comprese le sue ambasciate, i suoi musei e tutte le sue attività e raduni in tutto il mondo”, si minaccia.

“In questo contesto, invitiamo i governi sopra menzionati a smettere di sostenere politicamente, economicamente e militarmente lo stato terrorista nazi-sionista di Israele e ad adottare una posizione di neutralità. Esortiamo inoltre le vostre forze e tutti gli individui associati a questa entità a evacuare le loro posizioni per la loro sicurezza”, si conclude. Coa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *