Ma è allarme per gli olivi millenari a causa della Xylella

Roma, 12 nov. (askanews) – Sono 216 gli alberi monumentali della Puglia, con le nuove iscrizioni nell’albo verde nazionale: si tratta di esemplari che raggiungono anche i 40 metri di altezza e oltre 800 centimetri metri di circonferenza, mentre è allarme per la Piana degli Ulivi Monumentali sotto attacco del batterio killer Xylella fastidiosa. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione dell’aggiornamento dell’elenco degli alberi monumentali della Puglia, dove negli 88 piccoli comuni regionali si staglia il 21% degli alberi monumentali censiti in Puglia, di cui il 47,7% nelle aree protette, una patrimonio di biodiversità, che conta anche tutte le 10 varietà di querce presenti in Italia, da tutelare per l’enorme valore storico, biologico, ambientale ed ecologico.

Gli esemplari che fanno parte dell’albo verde si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico, per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. Tra le nuove iscrizioni spiccano per numerosità i cedri, le querce, i platani e i faggi, mentre fanno la loro prima comparsa nell’Elenco alcune specie come l’acero palmato rosso, la camelia e l’anagiride.

Nella Piana degli Ulivi Monumentali è altissima la concentrazione di ulivi millenari con ben 250mila esemplari di pregio straordinario che potrebbero fregiarsi del prestigioso riconoscimento di ‘ patrimonio dell’Unesco’. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un’età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all’impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti Puglia – molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.

Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall’epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati con 21 milioni di ulivi, con un danno stimabile di quasi 3 miliardi euro, secondo un’analisi della Coldiretti. L’urgenza è quindi salvare da nuovi contagi la Piana degli Ulivi Monumentali che ha già perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore.

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