“Per ottimizzare impegni promozionali e risorse a disposizione”
Milano, 7 nov. (askanews) – L’assemblea dei soci ha deliberato ad ampissima maggioranza, il 96%, la fusione del Consorzio Vini Colli Bolognesi, l’organismo dedicato alla tutela e valorizzazione delle due Denominazioni Docg Colli Bolognesi Pignoletto e Doc Colli Bolognesi, con il Consorzio Emilia-Romagna, ente preposto alla tutela della Doc Emilia-Romagna.
Il Consorzio ha spiegato che la decisione, “presa per ottimizzare gli impegni promozionali e le risorse a disposizione, nasce dal fatto che da ormai dieci anni le due realtà consortili si presentavano sempre insieme in occasione dei più importanti appuntamenti di settore, con l’obiettivo condiviso di valorizzare il Pignoletto: un vino che sino ad oggi aveva nel Consorzio Emilia-Romagna la propria Doc e nel Consorzio Vini Colli Bolognesi la sua Docg”.
La fusione tra i due consorzi permetterà ugualmente ai produttori dei Colli Bolognesi di prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà le Denominazioni Doc Colli Bolognesi e Docg Colli Bolognesi Pignoletto, in ambito di tutela, informazione al consumatore, promozione e valorizzazione. Una scelta, quindi, che sottolinea “la necessità di preservare l’identità e la specificità delle produzioni che nascono nella zona collinare di Bologna nel rapporto continuo con Enti ed Istituzioni”.
“Si tratta di una decisione ponderata a cui siamo giunti dopo un’attenta e lunga riflessione derivante da un percorso condiviso naturalmente e senza forzature negli anni” ha dichiarato Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi, spiegando che “il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova Doc Emilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto. In questo contesto – ha proseguito – l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della Doc Colli Bolognesi e della Docg Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese. Questo passo – ha concluso Savorini – rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione”.