Per buchi sul passato di uso droga e poiché ha “tradito la regina”

Milano, 7 nov. (askanews) – “Gli avvocati del principe Harry saranno molto impegnati nei prossimi quattro anni, poiché Donald Trump ha chiarito che se tornasse in carica, cercherebbe di far espellere Harry dal Paese”. Lo dice ad askanews Alphonse Provinziano, avvocato italoamericano e fondatore dello studio legale statunitense Provinziano & Associates, un vero principe del foro in California nonché raro esperto certificato in diritto di famiglia dal Consiglio di specializzazione legale dello Stato (solo l’1% degli avvocati specializzati in diritto di famiglia nello Stato ha ottenuto questa certificazione).

Secondo Provinziano “l’amministrazione di Joe Biden aveva protetto Harry. Una causa intentata dalla Heritage Foundation per chiedere maggiori informazioni è stata respinta, ma Trump potrebbe avere la meglio se si scoprisse che Harry non era stato sincero sul suo passato consumo di droga nella sua domanda di visto, nonostante lo abbia ammesso nella sua autobiografia e in varie interviste nel corso degli anni”.

Trump ha ripetutamente affermato di pensare che a Harry non dovrebbe essere consentito di rimanere negli Stati Uniti poiché ha “tradito la regina”, oltre alla macchia per il fatto di non essere stato disponibile a parlare del suo passato consumo di droga nella sua domanda di visto.

In passato alcuni media in lingua inglese hanno parlato di un vero e proprio odio di Donald Trump per il principe Harry che metterebbe a rischio il suo futuro negli Stati Uniti.

Greg Swenson, presidente dei Republicans Overseas UK, ha attaccato duramente Harry per aver scritto dell’assunzione di droghe nelle sue memorie, ovvero in “Spare”. Swenson ha anche detto a The Sun: “A Donald Trump non piacciono Harry e Meghan. Ama il Re ma non gli importa affatto di Harry”. E ancora: “Hanno incriminato Trump per aver travisato una voce di contabilità: si potrebbe sostenere che travisare l’uso di droga su un modulo per il visto sia più grave”.

L’ammissione sull’uso di droghe ha poi scatenato un’accesa polemica sulla questione se gli fosse consentito di rimanere nel Paese. Il think tank americano The Heritage Fund aveva già fatto ricorso contro la decisione dell’amministrazione Biden di mantenere riservati i dettagli del visto di Harry.

Uno dei requisiti del visto è che l’interessato debba spuntare una casella per verificare se abbia assunto droghe, e molti ipotizzano che possa aver mentito. Tuttavia non si sa cosa fosse scritto sul modulo del visto di Harry. Ma tra le affermazioni contenute in “Spare”, Harry fa riferimento alle volte in cui si fece di cocaina a 17 anni, prima di sperimentare funghi allucinogeni e fumare marijuana. Ciò ha spinto un gruppo di esperti di Washington DC a chiedersi perché gli fosse stato permesso di entrare negli Stati Uniti nel 2020.

A questo si aggiungono le condizioni complicate del matrimonio con Meghan, che alcuni danno sull’orlo del baratro. Alcuni ritengono che se non gli fosse più consentito di vivere negli Usa, Harry potrebbe considerare il Portogallo dove possiede una casa.

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