Domenica 3 novembre tornerà a correre, dopo dieci anni

Milano, 31 ott. (askanews) – Con la scritta “pace” davanti e una frase di Papa Francesco dietro. Roberto Di Sante, l’autore del best seller “Corri. Dall’inferno a Central Park”, domenica 3 novembre tornerà a correre, dopo dieci anni, la maratona di New York. E lo farà indossando una maglia speciale dell’Athletica Vaticana con su scritto un pensiero di Papa Francesco: “Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere e favorisca la pace” (“Sport can build bridges, break down barriers and foster peace” in inglese).

Una grande emozione per il giornalista-autore dei castelli romani che, proprio grazie al sogno di prendere parte alla maratona di New York, lui che non aveva mai corso in vita sua, riuscì ad aggrapparsi a un filo luminoso per uscire dal buio della depressione ritornando alla vita. La sua storia, tramite il libro diventato anche uno spettacolo teatrale di successo, è stata di ispirazione per tantissime persone che hanno ricominciato a “correre” verso i loro sogni.

“Il destino però – racconta Di Sante – non si arrende. Ti colpisce duro. Una, due, tre volte. Lasciandoti a terra, riportandoti in quell’inferno da cui eri scappato. Allora ho deciso dopo 10 anni di ritrovare quel filo. Un metro alla volta, un passo alla volta. Contro vento e contro tutto. Nella eterna sfida tra la vita e la morte”.

Allora perché questa maglietta “speciale”? “Perché – risponde Di Sante che quest’anno con ‘Corri’ ha vinto il premio ‘Alda Merini’ per la narrativa – ho capito che io non sono niente, i miei dolori non sono niente di fronte alla vera disperazione e alle vite spezzate, soprattutto di bambini, causate da guerre senza pietà nemmeno per i più deboli. Così ho voluto lanciare il mio piccolo e umile grido lungo le strade di New York. E ringrazio l’Athletica Vaticana che mi ha dato la possibilità di farlo con la loro maglia e le parole del Santo Padre. Perché non bisogna mai smettere di sognare. Soprattutto un mondo di pace”. “Nel momento buio che stiamo vivendo lo sport potrebbe essere una opportunità di pace” spiega Giampaolo Mattei, presidente dell’Athletica Vaticana. L’autentico spirito sportivo è “un antidoto per non cadere nella tragedia della guerra e per riscattarsi ponendo fine alle violenze” come afferma il Papa nella prefazione del libro “Giochi di pace”, dal quale è presa la frase stampata sulla maglietta “speciale” per la maratona di New York. Di più, rilancia Athletica Vaticana, “lo sport può essere un originale canale diplomatico per saltare ostacoli apparentemente insormontabili”. Ed è proprio “con questo spirito che, attraverso il linguaggio popolare della maratona- metafora della vita, accompagniamo il fraterno amico Roberto in questa corsa a New York per dire ‘no’ a ogni guerra, ovunque si combatta anche lontano dai riflettori del mondo”. Sabato 2 novembre, alle 17.30, alla vigilia della gara a New York, sarà celebrata la “Messa del maratoneta” nella cattedrale di san Patrizio dove, nel 2007, è iniziata l’esperienza – oggi sostenuta da Athletica Vaticana in particolare a Roma, Firenze e Venezia – di celebrare l’Eucaristia coinvolgendo i podisti. Recitando la “Preghiera del maratoneta” e con la benedizione degli atleti ci si impegnerà, in particolare, a far sì che lo sport sia sempre più esperienza di pace.

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