Lanciata una proposta di legge popolare
Roma, 26 ott. (askanews) – “Il nostro obiettivo è innanzitutto avviare una battaglia di opinione pubblica: tutti i sondaggi rilevano come la maggioranza degli italiani sia favorevole al nucleare. È ora di riportare questa tecnologia in Italia”. Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione ed ex ministro dello Sviluppo, in un’intervista al Sole 24 ore, dopo aver lanciato la proposta di legge popolare per reinserire il nucleare nel mix energetico italiano messa a punto con la Fondazione Einaudi, i Radicali e una serie di associazioni. “In 24 ore abbiamo raggiunto la metà delle 50mila richieste. Una risposta inaspettata”, ha sottolineato.
Per Calenda ci sono diversi motivi per puntare sul nucleare. “La prima ragione è che senza il nucleare l’Italia non raggiungerà mai i suoi obiettivi di decarbonizzazione, per la semplice ragione che per farlo solo con le rinnovabili si dovrebbe ricoprire interamente un’area come la Campania di pannelli solari. Nella vita di una centrale, 60 anni, la differenza di costo tra usare solo rinnovabili e un mix rinnovabili- nucleare è di 800 miliardi, 13 miliardi l’anno. In secondo luogo oggi il nucleare è nella tassonomia verde europea. In terzo luogo il nucleare risolverebbe la questione fondamentale della dipendenza energetica, altrimenti bisogna andare avanti con il gas. Il tempo di costruzione media di una centrale nucleare, considerando che se ne stanno costruendo 60 nel mondo e che già un quarto dell’energia in Europa è prodotta da centrali nucleari, è di sette anni. Ora noi possiamo anche mettercene quindici, di anni, ma se non iniziamo mai saremo sempre impreparati”.
“L’abbandono del nucleare, senza ragionare e sull’onda dell’emozione, è stato il primo atto di vero populismo di questo Paese. Per fortuna l’orientamento dell’opinione pubblica da allora è cambiato. Quanto alla sicurezza, oggi il nucleare è considerato dall’Agenzia per l’energia delle Nazioni Unite l’energia più sicura in assoluto. E ripeto: non c’è possibilità di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione senza il nucleare, tanto è vero che negli Emirati Arabi Uniti stanno costruendo la seconda centrale nonostante siano pieni di gas e petrolio. Ormai anche nel movimento internazionale verde c’è questa consapevolezza. Senza nucleare non è possibile decarbonizzare l’energia elettrica e noi andiamo verso una sempre maggiore elettrificazione, si pensi alle automobili”, ha spiegato.