L’Italia chieda alla Ue di anticipare il regolamento

Roma, 21 ott. (askanews) – “Noi non siamo contro il governo, sarebbe assurdo pensare che l’ordine giudiziario, un’istituzione del Paese, sia contro un’istituzione del Paese qual è il potere politico. Non è lo scontro istituzionale a cui tendiamo, tendiamo a difendere l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario e a cercare di far comprendere che la questione è assai più complessa di come viene raccontata”. Non è uno scontro con la magistratura italiana è uno scontro con le istituzioni europee per come lo vedo io”. Lo ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ad Agorà su Rai3.

“La Corte di giustizia dell’Unione Europea – ha aggiunto Santalucia – ha detto che osta a un’interpretazione della direttiva europea segmentare le zone di un paese e quindi anche le categorie soggettive, dicono i giudici del tribunale di Roma, e non una giudice, ma tutta la sezione specializzata che è numerosa. Sappiamo che un regolamento dell’Unione Europea renderà questa materia più flessibile, dara’ più spazi interpretativi, però l’unione europea ha detto che entrerà in vigore nel 2026, benissimo, se l’Italia ritiene che questo debba essere anticipato si faccia promotrice per un’anticipazione dell’entrata in vigore del regolamento che eviterà queste rigidità a cui oggi, secondo la Corte di Giustizia, ci pone di fronte la direttiva che dobbiamo applicare. Non è uno scontro con la magistratura italiana è uno scontro con le istituzioni europee per come lo vedo io”.

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