“Sentenza Roma? Si può sempre criticare”

Roma, 21 ott. (askanews) – “A chi spetta definire esattamente i ruoli della politica e della giustizia? Alla Carta costituzionale. In passato tutto sembrava funzionare. Dopo Tangentopoli non è più stato così. Ci sono magistrati che vanno oltre, dando la sensazione di agire con motivazioni politiche. E ci sono d’altro canto politici che hanno il dente avvelenato con i giudici. Se la Costituzione non appare sufficientemente chiara, si può chiarire meglio”. Lo ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa in una intervista a Repubblica.

Propone una riforma complessiva del Titolo IV? “Perché no, potrebbe essere utile una riforma che faccia maggiore chiarezza nel rapporto tra politica e magistratura. Perché così non funziona”, spiega La Russa. Quanto alle reazioni da destra alla sentenza dei giudici di Roma sui migranti trasferiti in Albania La Russa osserva che “una sentenza si può criticare. È sempre successo, a destra come a sinistra. Nordio l’ha definita abnorme. Significa: fuori dalla norma”. Meloni e la mail di un magistrato che la critica? “L’ha solo ripubblicata, senza commentarla. E ha fatto bene. Cosa può dire di più a un magistrato che dice a un altro magistrato di voler contrastare il governo e definisce pericoloso il premier?”, conclude La Russa.

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