Serve il supporto delle istituzioni

Roma, 8 ott. (askanews) – “È sempre più urgente decinghializzare il Paese, specialmente adesso che si avvicina la stagione invernale, il periodo più favorevole per ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali e prevenire nuovi focolai”: a chiederlo è Assosuini, che fa il punto sull’avanzata della Peste Suina Africana (PSA) chiedendo ancora una volta “il supporto delle istituzioni, come il Masaf”.

Ad oggi, i prezzi delle carni suine per produrre i DOP, certificate 100% italiane e quindi da suini nati, allevati e macellati in Italia, hanno raggiunto prezzi molto elevati. “La causa non è da ricercare solo della minor disponibilità di mercato, ma anche in fattori speculativi, con il rischio che il prossimo anno potrebbe mancare la materia prima da lavorare. Questo avrà gravi ripercussioni su tutta la filiera e di conseguenza anche sui consumatori, con costi più elevati per i salumifici, che rischiano di lavorare in perdita”, ha spiegato il presidente del Consorzio dei Salumi DOP Piacentini, Antonio Grossetti, .

“Noi vogliamo guardare avanti”, ha detto Grossetti. “Diversi nostri soci hanno affrontato fiduciosi ingenti investimenti di modernizzazione e il supporto del Distretto Salumi Piacentini DOP, il primo ‘Distretto del Cibo’ riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna, e unico Distretto per i salumi DOP compreso nell’elenco ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è ora più che mai indispensabile”.

Serve inoltre calmierare i prezzi, in quanto oggi chi possiede suini li fa pagare a caro prezzo, mentre chi li ha comunque sani, ma attorno alle zone di restrizione, è costretto a venderli sottocosto. Per raggiungere un maggiore equilibrio in molti auspicano l’intervento della CUN.

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