Alla kermesse leghista da Orban a Wilders
Pontida (Bg), 6 ott. (askanews) – Una “Santa alleanza” che “tiene alla pace” in Europa e che vuole fermare “l’invasione islamica”. Matteo Salvini trasforma Pontida nel battesimo dei Patrioti europei: dopo la costituzione del gruppo a Bruxelles, ecco il primo appuntamento in cui si trovano tutti insieme i leader dell’estrema destra europea. C’è Viktor Orban e c’è Geert Wilders, ci sono i rappresentanti dell’FPO austriaca, gli spagnoli di Vox, i portoghesi di Chenga!, i cechi di Ano. E i videomessaggi di Bardella e di Bolsonaro. Il processo di Palermo diventa quindi l’ordalia di Salvini: “Un eroe europeo”, dice Orban, con un termine che verrà usato da praticamente tutti gli oratori stranieri che si avvicendano sul palco del “sacro prato”.
Radici cristiane, famiglia tradizionale, opposizione alle “teorie del gender” e ai “sorosiani”, sono il manifesto dell’”alleanza di popoli” che si pone l’obiettivo di “difendere i valori occidentali e la civiltà europea”. Il nemico sono ovviamente “l’immigrazione illegale di massa” e “l’estremismo islamico”, “cancro da estirpare” lo definisce Salvini. Ma anche un’Europa che “va cambiata”, e riportata ad essere “faro della civiltà occidentale”. La linea la detta Orban: “Non bisogna uscire dall’Europa, bisogna invece starci con forza, occupare Bruxelles”.
In un rito collettivo di autoesaltazione, tutti gli oratori prevedono “la vittoria dei patrioti”: “In tutta Europa lo spirito dei movimenti patriottici si sta risvegliando, il popolo sta reclamando la sua Europa e si rivolge a noi”, dice l’austriaca Marlene Svazek. “Insieme saremo la diga contro l’inondazione”, le fa eco Josè Antonio Fuster di Vox. “Provano a fermarci, ma siamo sempre più forti”, rincara l’olandese Wilders. E ancora Orban sintetizza: “Dobbiamo rafforzarci e dobbiamo andare avanti sulla strada dell’unificazione della destra europea. Non si può fermare, saremo noi la forza politica maggiore di tutta l’Europa e renderemo di nuovo l’Europa grande, forte, sicura e libera”. Salvini raccoglie tutto l’entusiasmo e si cala nel ruolo: “Anche se mi condanneranno andrò in carcere a testa alta. Possono arrestare me, ma non possono fermare la Santa Alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida”.
Insomma, una Pontida che Salvini declina tutta in chiave europea. Per le questione italiane lo spazio è poco, nel breve intervento del segretario, e solo per avvertire gli alleati: “L’Autonomia è legge, e indietro non si torna”; “La cittadinanza non va regalata più facilmente, ma va revocata a chi delinque” scandisce ancora una volta il segretario e vice premier. Sono i governatori del Nord che invece insistono su una “Pontida storica” per il raggiungimento dell’Autonomia differenziata e Roberto Calderoli che fissa già il nuovo obiettivo per la prossima legislatura: “Sarà quella del federalismo”.
Salvini tiene tutto insieme, e incassa anche le parole di Roberto Vannacci che dal palco – unico parlamentare semplice ad avere l’onore – smentisce l’intenzione di voler fare un nuovo partito: “Resto qui, credo nella parola data e non uso la Lega come un pullmino. Avanti insieme col nuovo corso della Lega che è completa, riunisce tutti quanti, e si basa su principi di sovranità, di tradizione, di onore”. Salvo poi creare ancora un po’ di suspence al momento di lasciare Pontida: “Una mia mozione al congresso della Lega? Non lo escludo…”.