Al Golf Nazionale di Sutri si impone il diciannovenne di Bergamo
Roma, 5 ott. (askanews) – Bandiere a mezz’asta ieri mattina al Golf Nazionale di Sutri, dove la Federgolf ha sede con la sua Scuola. Prima di scendere in campo nel campionato assoluto di PGA Italiana, un suono di sirena ha invitato i professionisti in gara a osservare un minuto di silenzio in memoria del presidente Franco Chimenti, scomparso giovedì a 85 anni dopo essere stato rieletto da pochi giorni per il settimo mandato alla guida del golf italiano. Accanto al putting green, una grande immagine del presidente ritratto al Marco Simone con la Ryder Cup che aveva fortemente voluto in Italia. Ed era stato un successo.
Poco dopo una seconda sirena ha riportato i giocatori in posizione, ciascuno sulla buca dove ieri il tempo inclemente aveva fermato il gioco. Da completare il secondo e ultimo round, con gara accorciata a 36 buche. Questa la decisione, con i primi quaranta in classifica (che avrebbero dovuto avanzare alla fase finale) che hanno invece avuto accesso direttamente al montepremi di 50mila euro.
Al vincitore Marco Florioli la prima moneta di 7.250 euro. Ed è stato proprio il primo assegno per il diciannovenne di Bergamo, alla seconda gara della sua carriera professionale. La prima all’Argentario (l’Italian Challenge Open solo dieci giorni fa), con un debutto in 67 colpi e un’influenza subito dopo. Al Golf Nazionale vince con 4 colpi sotto il par (140, 72-68) portandoli a casa proprio nelle condizioni peggiori di ieri, con le ultime quattro buche giocate oggi ancora sotto un acquazzone, prima che uscisse definitivamente il sole. Che fosse il suo campo si sapeva, qui ha conquistato due titoli italiani medal (2021-2024) uno matchplay (2022). Due birdie e un eagle sulle prime e -5 dopo 14 buche, poi è suonata la sirena. Un lavoro finito oggi con un colpo perso nelle ultime quattro.
La ricetta per affrontare e vincere il Nazionale con vento e pioggia? “Non devi Comunicato stampa 2 essere né troppo prudente né prenderti troppi rischi, per me un buon compromesso è stato il legno 3 dove di solito gioco il ferro, ma non il driver perché era importante mettere la palla in pista e avere più controllo nei colpi al green. Ho tirato dritto, preso molti green e dove ho sbagliato ho fatto approccio e putt. Per l’eagle ho anche imbucato da bordo green”.
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