In borsa giù il titolo Leonardo. Nuova tranche Mps sul mercato

Roma, 3 ott. (askanews) – Per la nuova manovra “ci sarà una chiamata alla contribuzione di tutti” non solo delle banche ma “dell’intero Paese” compresa la Pubblica amministrazione ed il comparto della difesa che “con tutte queste guerre…si può dire che va particolarmente bene, è una situazione di mercato favorevole, produce utili superiori”. Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, aggiunge nuovi dettagli al “contributo” che le aziende che hanno realizzato grandi profitti saranno chiamate a dare per la prossima manovra e ai sacrifici che saranno richiesti a tutti, compresa la PA, per contenere il deficit.

In un’intervista ad un evento di Bloomberg il Ministro ha spiegato che al miglioramento del debito contribuiranno nuove cessioni di quote azionarie in mano al Mef. “Abbiamo già in cantiere alcune operazioni, sarà un autunno-inverno denso, ci sarà la tranche di Poste, poi ci sarà un’altra tranche di Mps”.

In coincidenza con le dichiarazioni di Giorgetti, rilasciate a borsa aperta, il titolo di Leonardo ha cambiato direzione per chiudere in calo del 2,56% mentre quello di Mps ha accentuato la flessione chiudendo a -2,82%.

Sul fronte dell’andamento dell’economia, il Ministro ha ribadito come “l’obiettivo della crescita dell’1% sia realistico” e che “se non sarà 1%, sarà molto, molto prossimo a quel risultato” sottolineando che rispetto a “tutta la vecchia Europa che non cresce secondo le aspettative” noi “facciamo meglio di altri”. Anche l’obiettivo aggiornato sul rapporto deficit/pil al 3,8% “credo sia unicum nel contesto europeo” ha proseguito “stiamo dimostrando non solo che rispettiamo gli obiettivi ma che facciamo meglio”.

Il finanziamento della prossima manovra continua ad essere al centro del dibattito politico con l’opposizione che ha accusato il governo di voler aumentare le accise sui carburanti, e sul gasolio in particolare, contrariamento a quanto promesso.

“Giorgia Meloni in un video del 2019 dal benzinaio spiegava in modo didascalico il funzionamento delle accise sui carburanti” ha attaccato al segretaria del PD Elly Schlein. Ora, ha aggiunto “aumentare le accise sul diesel equivale a introdurre una nuova tassa che tutti i giorni le italiane e gli italiani pagheranno. Giorgia Meloni ha deciso di prelevare 3 miliardi di euro in più dai portafogli di chi possiede un’auto diesel e dal settore dell’autotrasporto”.

Alle parole di Schlein sono seguite molte dichiarazioni nella stessa direzione da parte di altri rappresentanti delle opposizioni e dei sindacati, tanto da spingere il Mef a precisare in una nota che è “del tutto fuorviante la notizia secondo la quale il Governo intende aumentare le accise sui carburanti”. Salvo aggiungere che, alla luce delle raccomandazioni della Commissione Ue sui sussidi ambientalmente dannosi, nei quali rientrano gli sconti sulle accise del gasolio, “è allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise”. Allineamento che “non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due”.

L’intervento sulle accise, riporta la stessa nota del Mef, “sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”.

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