Danni per il settore dell’autotrasporto, subito confronto con governo
Roma, 3 ott. (askanews) – “Per il settore dell’autotrasporto, lo stop allo sconto sulle accise del gasolio si traduce in una stangata da oltre 350 milioni di euro l’anno”. A lanciare l’allarme è il segretario generale di Assotir, Claudio Donati, in merito all’ipotesi di allineare le aliquote sul gasolio a quelle sulla benzina, intervento che farebbe impennare il prezzo del diesel di 11 centesimi al litro.
“Sarebbe un salasso ingiustificato, del tutto iniquo – prosegue Donati – ma oltretutto non possiamo fare a meno di ricordare che alla vigilia elettorale le forze dell’attuale maggioranza avevano addirittura promesso di ridurre il costo delle accise”.
Secondo Donati, “forse anche questo governo è pronto a cedere alle folgorazioni ambientaliste, quando tornano utili a fare cassa. Per questo diventa ancora più urgente riprendere il confronto con il ministro Salvini, sia in quanto ministro dei Trasporti, sia in quanto vicepremier”.
“Questa ipotesi – aggiunge Anna Vita Manigrasso, presidente nazionale di Assotir, – conferma che l’autotrasporto viene considerato come un settore da spremere ogni volta che se ne presenta l’esigenza. È una triste coincidenza il fatto che moltissimi addetti del settore, in queste settimane, stiano ricevendo gli ordini di pagamento del contributo all’ART (l’Autorità di Regolazione dei Trasporti) relativo al 2024, nonostante l’autotrasporto sia stato escluso da tale obbligo, con un’apposita norma approvata lo scorso anno”.
L’Associazione annuncia subito che è pronta a dare battaglia all’aumento “sconsiderato delle accise sul gasolio”. Ma sottolinea anche che l’aumento delle accise non deve diventare un diversivo. Una volta ottenuto il dietro-front del governo, sarà necessario risolvere tutta una serie di problemi che da tempo affliggono il settore dell’autotrasporto. “Dobbiamo evitare trappole diversive – prosegue Manigrasso. – L’emergenza di turno (la pandemia, la recessione economica, o il caro-gasolio che sia), non deve impedire di affrontare la questione delle regole nuove necessarie per dare un futuro al settore. La priorità in particolare è la subvezione, ovvero quel fenomeno di intermediazione parassitaria che oggi fa prosperare tante società di ‘Trasportatori senza camion’”.