Coldiretti Puglia: nuova tegola per settore florovivaistico

Roma, 1 ott. (askanews) – Si allunga l’elenco delle specie di piante che hanno l’obbligo di inserire il codice di tracciabilità nei passaporti delle piante, ma grazie al pressing di Coldiretti che ha sin da subito evidenziato le criticità per gli operatori, l’applicazione per le specie citate è stata fissata dal primo luglio 2025.

A darne notizia è Coldiretti Puglia, a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue del Regolamento di esecuzione (Ue) 2024/2507 della commissione che modifica e rettifica i regolamenti di esecuzione (Ue) 2020/1201 relativi alle misure per prevenire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa (Wells et al.) e 2020/1770 per quanto riguarda l’elenco delle specie di piante non esentate dall’obbligo di inserire il codice di tracciabilità nei passaporti che riguarda anche le spesie Lavandula angustifolia, Lavandula x intermedia, Lavandula latifolia, Lavandula stoechas e Salvia rosmarinus.

“E’ una ulteriore tegola per l’agricoltura e per il settore florovivaistico, ma anche per gli uffici fitosanitari sul territorio – denuncia Coldiretti Puglia – un mix esplosivo che mette a rischio la ripartenza nelle aree colpite dalla Xylella e la tenuta stessa sui mercati interni e sull’export florovivaistico pugliese che rappresenta un elemento di punta del Made in Italy”.

Gravi i danni d’immagine e sull’export di prodotti florovivaistici causati dalla Xylella fastidiosa, spesso usata come scusa per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso Made in Italy – insiste Coldiretti Puglia – con la Direzione Generale della Salute dell’Unione Europea che aveva già messo in mora il governo britannico dopo l’annuncio di nuovi requisiti applicati ai Paesi in cui è nota la presenza della Xylella, con l’obbligo di parametri più rigorosi per l’importazione di olivo, mandorlo, lavanda, rosmarino ed oleandro da paesi in cui è nota la presenza di Xylella, oltre a rigide condizioni per le importazioni, comprese le ispezioni del luogo di produzione e dell’area circostante, i test, le ispezioni pre-esportazione e un periodo di quarantena di un anno prima dell’importazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *