Allarme utili anche di Volkswagen e Aston Martin
Milano, 30 set. (askanews) – Ancora una giornata da dimenticare per il comparto auto europeo che questa volta deve fare i conti con i profit warning di Stellantis (14,7%) e di Aston Martin (-24,5%) che seguono a breve distanza quello di Volkswagen (-4,3%) nel fine settimana, il secondo dell’anno. In precedenza era toccato a Bmw, Mercedes e Porsche che insieme a Volvo hanno anche rivisto i target di passaggio al full electric. A pesare per tutti sono il peggioramento delle condizioni di mercato, le vendite di auto elettriche che non decollano a fronti di ingenti investimenti e l’aumento della concorrenza cinese. Difficoltà che per le principali case auto si traducono in livelli di Borsa vicino ai minimi storici.
Stellantis ha tagliato le stime 2024 di margine Aoi dal 10% al 5,5-7%, e di cash flow industriale che da positivo è ora atteso negativo fra -5 e -10 miliardi di euro. A costringere il gruppo guidato da Carlos Tavares ha rivedere gli obiettivi, che per quanto riguarda l’Aoi margin erano i più alti fra i gruppi auto di volume, l’andamento negli Usa, principale mercato del gruppo, con vendite e quota di mercato in calo e un problema di scorte da ridurre. Difficoltà già emerse nei conti del primo semestre, con un utile dimezzato (-48% a 5,6 miliardi). Il Ceo Tavares ha ammesso di non aver visto arrivare la crisi negli Usa e ha avviato azioni per invertire la tendenza. E qualche risultato si inizia a vedere con il gruppo che ha anticipato di tre mesi a fine 2024 il target di 330mila unità in giacenza negli Usa, grazie anche a un taglio delle produzione di circa 200mila unità. Tagli che stanno creando tensione con i sindacati negli Usa e in Italia dove il 18 ottobre è stato indetto uno sciopero di 8 ore.
Intanto il mercato si interroga anche sulle prossime mosse sul fronte industriale con rumors di una possibile integrazione con Renault oggi in calo del 5,6% (lo Stato francese è azionista di entrambi i gruppi con il 6,1% e il 15%). In passato il Ceo del gruppo francese, Luca de Meo, aveva auspicato di dar vita a un consorzio Ue dell’auto, come fatto con l’Airbus per il settore aereo. Una ipotesi che, secondo indiscrezioni stampa, potrebbe interessare anche Bmw (-2,8%) e che potrebbe essere discussa al prossimo Salone dell’Auto di Parigi.
Altro tema che deve affrontare Stellantis è quello della governance dopo le indiscrezioni, riportate da Bloomberg, secondo cui il presidente John Elkann avrebbe avviato la ricerca di un nuovo Ceo al posto di Carlos Tavares il cui contratto scadrà a inizio 2026. Fra i nomi circolati, anche quello di de Meo. Per l’azienda si tratta di un normale percorso di avvicendamento ai vertici di un’azienda complessa come Stellantis. Il tema sarà fra gli argomenti in agenda di un Cda convocato da Stellantis negli Usa per il 9 e 10 ottobre per valutare anche l’andamento del piano di rilancio sul mercato americano.
Anche Volkswagen ha di nuovo tagliato le stime di margine operativo dal 7% al 5,6%. A pesare il peggioramento del mercato e l’aumento della concorrenza cinese. Il gruppo tedesco, che ha annunciato l’intenzione di chiudere 2 fabbriche in Germania con migliaia di esuberi ha rivisto al ribasso anche le stime di ricavi da 338 a 320 miliardi di euro e di consegne da 9,5 milioni di unità a 9 milioni. Per Aston Martin i problemi sono legati al mercato cinese e a ritardi nelle forniture: il gruppo auto si aspetta consegne inferiori alle attese di circa mille unità e un margine del 17-19% rispetto al 20% indicato in precedenza.