I produttori non possono lavarsene le mani

Milano, 26 set. (askanews) – “Noi vogliamo sapere chi è” che ricorre al caporalato per vendemmiare e produrre vino “perchè non vogliamo comprarle quelle bottiglie”. A dirlo dal palco di Terra Madre, Carlo Petrini che, durante il suo intervento, ha citato il caso emerso la scorsa estate dei lavoratori sfruttati nelle Langhe durante la vendemmia. “Ricorrere al caporalato su questa terra, vendere a 50-60 euro una bottiglia di vino e sapere che dietro c’è il caporalato è inaccettabile”.

I produttori, avverte Petrini “Non possono dire ‘noi paghiamo le cooperative, non possono non sapere quanto li pagano, non possono lavarsene le mani”. “Fortunatamente è una minoranza ma esige da parte nostra una risposta chiara, netta. Non è possibile tollerare una cosa di questo tipo”, conclude.

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